“Calcutta. Amatevi in disparte”, il nuovo libro di Antonio Coletta

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Antonio Coletta è oggi un autore di racconti surreali: in passato ha fondato numerosi blog e strambe webzine, ha avuto l’opportunità di scrivere per quotidiani, riviste e troppi siti internet, ha messo su con il suo amico Paolo uno sgangherato e inefficiente ufficio stampa per giovani musicisti chiamato «Sunday Press».

Tra i “clienti” di Sunday Press c’era Edoardo D’Erme, in arte Calcutta. Terminata la collaborazione, Edoardo diventò famoso in pochi mesi, facendo sold-out ovunque, conquistando dischi d’oro e di platino e l’Arena di Verona. Nel frattempo, Paolo era diventato il cantautore Giovane Giovane; Antonio un papà e un professionista dello smaltimento di rifiuti pericolosi.

Questo aneddoto è stato lo spunto che ha portato Arcana Edizioni a scegliere Antonio come autore per “Calcutta. Amatevi in disparte”, l’ottavo volumetto della collana “Cantautori del duemila” in libreria dal 4 ottobre.

In “Calcutta. Amatevi in disparte” non c’è spazio per i pettegolezzi: non è una biografia né un libro ufficiale ma un’anomala monografia nella quale l’autore ha scomposto e ricomposto versi, ricordi, aneddoti, foto, interviste, pensieri, opere e omissioni, per raccontare la vita artistica del musicista di Latina, le sue canzoni e quello che nel frattempo accadeva attorno – facendo qua e là anche ampi riferimenti (da aspirante piccolo Carrère) alla sua esperienza umana, prospettiva ideale e culturale e, soprattutto, al pop e al cantautorato italiano storico.

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