Morto Derek Walcott, il poeta caraibico: Premio Nobel nel 1992

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Il poeta Derek Walcott, Premio Nobel per la Letteratura 1992, è morto nella sua casa sull’isola di Santa Lucia dopo una lunga malattia, all’età di 87 anni. Soprannominato l'”Omero dei Caraibi”, nel 2010 aveva vinto il premio Thomas Stearns Eliot Prize e nel 2012 era stato insignito del Premio Montale.

Derek Walcott era nato a Sant Lucia, un’isola dei Carabi, nel 1930. Nel 1948 aveva pubblicato il suo primo libro di poesie, dieci anni più tardi aveva ottenuto una borsa di studi della Fondazione Rockefeller e aveva insegnato alla Columbia University.

Aveva vinto il premio Nobel per la Letteratura nel 1992. Due anni prima aveva pubblicato “Omeros”, epica in terza rima che lo aveva consacrato come uno dei maggiori poeti viventi.

L’annuncio è stato dato dal suo editore statunitense Farrar, Straus and Giroux. Il più grande poeta della storia letteraria dei Caraibi, sia in poesia sia in teatro, ha espresso con singolare vigore, attingendo alla tradizione letteraria inglese ma con apporti indigeni e spagnoli, il senso di privazione di una propria storia, peculiare dei caraibici di ascendenza africana.

La sua formazione è legata all’esperienza della realtà multiculturale caraibica, che si è espressa nelle opere come ricerca di identità attraverso una armonizzazione di componenti diverse. Dopo aver frequentato a New York un corso di teatro, si è stabilito a Trinidad dove ha fondato nel 1959 il Trinidad Theatre Workshop, che ha diretto fino al 1976 e per il quale ha scritto numerosi testi.

Si è occupato anche di critica d’arte come collaboratore di periodici. Nella sua opera poetica la tensione fra tradizioni letterarie differenti si risolve in un’alta padronanza formale. Nel 1981 si trasferì a Boston per insegnare all’università scrittura creativa.

Dal 1981 al pensionamento ha insegnato scrittura creativa alla Brown University di Providence (Usa) La sua poesia multiculturale è contraddistinta dalle tensioni, tra accettazione e risoluzione.

La sua poesia – soprattutto il poema “Omeros”, raro esempio di epos contemporaneo – ha fatto della condizione coloniale, in un grande arcipelago senza centro, la metafora della condizione umana mescolando le voci del Nord e del Sud in un canto di straordinaria potenza che amalgama la storia antica e il colonialismo, l’iguana e la rondine di mare, gli schiavi e i pellirosse, Melville e Joyce, la Troia antica e la Londra di oggi.

Le opere

Walcott ha pubblicato molte opere in versi, tra cui “In a Green Night. Poems 1948-1960” (1962), “The Castaway and Other Poems” (1965), “The Gulf” (1970), fino all’opera epica “Omeros”. In italiano le sue opere sono nel catalogo Adelphi: “Mappa del Mondo Nuovo” (1992), “Ti-Jean e i suoi fratelli – Sogno sul Monte della Scimmia” (1993), “Prima luce” (2001), “Omeros” (2003), “Il levriero di Tiepolo” (2005), “Isole. Poesie scelte (1948-2004)” (2009), “La voce del crepuscolo” (2013), “Egrette bianche” (2015). Nato il 23 gennaio 1930 a Castries, capitale di Santa Lucia, Walcott ha vissuto tra i Caraibi e Boston.

 

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