“Ho rotto un femore ad un’ anziana per allenarmi”, arrestato primario

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“Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi.”, sarebbe questa l’intercettazione che incastrerebbe un primario, medico ortopedico dell’Ospedale Pini di Milano. L’ uomo, arrestato per corruzione e turbativa d’ asta e indagato per lesioni, parlava di aver “provocato la rottura di un femore” ad una paziente 78enne, operata, come si legge nell’ ordinanza, “a suo dire per ‘allenarsi’ con la tecnica d’accesso anteriore ‘bikini'” in vista di un “intervento privato”.

“Poi ho deciso quella lì  a cui  ho rotto il femore, la ricovero al Cto e poi la opero con la mutua. Invece dei punti gli ho messo una cerniera, così la apro più facile”, così continua l’intercettazione. Pochi giorni dopo, il primario avrebbe contattato il reparto di Ortopedia e Traumatologia del Gaetano Pini, di cui è responsabile, per chiedere il ricovero della donna da lui stesso operata pochi giorni prima in regime privato: “Ho bisogno di un posto letto per domani. Se riesci a farlo perché ho rotto un femore a una paziente del San Camillo e devo rifarlo. Se riesci anche a farmi avere una camera singola”.

“Lo devo fare per evitare di aspettare 9 mesi perché altrimenti l’infezione sarebbe andata avanti, ho dovuto pagare di tasca mia. Sono senza lavoro, senza casa, con 35mila euro di debiti, io mi suicido”. Affermazioni alle quali il medico replica dicendo: “Mi scusi, bastava che lei venisse da me e glielo facevo con la mutua”.  In una telefonata dell’ aprile 2016, poi, il medico sembra quasi rendersi conto del suo errore di valutazione sul paziente: “Ho rischiato, ho rischiato perché lui aveva una subanchilosi al ginocchio e voleva… in esiti di pregressa infezione, da trauma… metti dieci anni fa. È chiaro che abbiamo rischiato perché là magari c’era un focolaio di osteomielite, eh però abbiamo rischiato in due cioè no è che… comunque un bel casino va beh amen, cosa devo fare, verrà mollato dall’assicurazione prima o poi…”.

La gip che cura l’indagine ha poi fatto eseguire anche 5 misure interdittive, una delle quali nei confronti del responsabile del Provveditorato dell’Ospedale di Sesto San Giovanni, e di 4 dipendenti delle multinazionali. Le due società sono indagate in base alla legge 231 sulla responsabilità delle imprese.

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