Violenza su centinaia di adolescenti, arrestato pedofilo seriale

Arrestato il  quarantenne sudamericano che in circa dieci anni avrebbe adescato centinaia di adolescenti sia all’uscita da scuola sia attraverso social network come Facebook. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Bologna, è stata denominata ‘Lost Innocence’, innocenza perduta. L’uomo, su provvedimento del Gip di Bologna è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali con minorenne, anche infra-quattordicenne, prostituzione minorile e pedopornografia.

L’attività investigativa avrebbe permesso di identificare 30 giovani vittime, ma in una nota, gli uomini dell’Arma hanno reso noto di “aver documentato centinaia e centinaia” di abusi commessi. Il quarantenne, inoltre, avrebbe postato in rete anche alcuni dei rapporti sessuali avuti con le vittime, ignare di essere riprese.

Quanto al modus operandi, risulta possibile che l’uomo, nel corso degli anni, abbia dato vita ad una sorta di personaggio femminile spacciandolo tra gli adolescenti come una propria cugina dai facili costumi, particolarmente disinibita ed intraprendente.

In oltre dieci anni ha adescato centinaia di adolescenti sia all’uscita da scuola sia attraverso social network come Facebook.

Vestito da donna, truccato e in abiti succinti, dalla finestra della propria abitazione l’uomo gettava banconote ai minori all’uscita da scuola. Una volta convinti a salire nel suo appartamento e a consumare rapporti sessuali con la “donna dei sogni”, circuiva le vittime che venivano persuase, sempre in cambio di denaro, a reclutare nuovi amici per pratiche erotiche con quella che pensavano essere una donna.

In base all’indagine dei militari reggiani, coordinati dalla Procura di Bologna guidata dal Procuratore Capo, Giuseppe Amato e svolta dal sostituto Procuratore, Roberto Ceroni, il 40enne – che ha richiesto di ottenere lo status di rifugiato politico poiché a suo dire discriminato sessualmente nel paese di origine – adescava i ragazzini con continue somme di denaro, che si facevano via via più elevate quando risultava necessario per superare le resistenze dei più sospettosi. I ragazzi “marinavano” la scuola per ricevere le prestazioni sessuali della “ragazza” nella cui abitazione si visionavano anche film pornografici. A volte, i minori adescati si radunavano sotto casa del 40enne che osservava dalla finestra i giovani in attesa: l’uomo, infatti, li voleva giovanissimi e senza i primi segni dell’età adulta come la barba.

Centinaia sarebbero i rapporti sessuali intrattenuti nel corso degli anni con minorenni e diversi i luoghi frequentati dal 40enne nella propria versione maschile come parchi pubblici cittadini ed aree sportive parrocchiali della provincia reggiana, in cui si inseriva nelle compagnie di ragazzini pubblicizzando la disinvoltura sessuale e le disponibilità economiche dell’inesistente cugina.