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AI Act, dal report dei parlamentari Ue proposte su questioni aperte

ROMA – L’AI Act, la proposta legislativa dell’Unione Europea in merito all’Intelligenza Artificiale, entra nel vivo del suo iter.

Intanto un report presentato da due europarlamentari, Brando Benifei (eurodeputato italiano del Partito Democratico) e il collega rumeno Dragos Tudorache, pone alcune questioni di indubbia importanza per migliorare il testo della proposta di legge.

Come evidenzia agendadigitale.

eu, il rapporto Benifei-Tudorache riconosce che oltre ai diritti individuali, anche i valori fondanti dell’Unione Europea debbano essere presi in considerazione quando si discute e definisce il rischio di un sistema di IA.

In particolare, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dei predittivi viene considerato dal rapporto un alto rischio per la società, principalmente in virtù del fatto che la predizione usata nella lotta alla criminalità andrebbe a violare il principio cardine della presunzione di innocenza.

Utilizzare l’IA in questi campi rischierebbe, inoltre, di trasformare il disagio sociale in una profezia che si autoadempie per il semplice fatto di basarsi sui trend del passato.

Il rapporto dei due europarlamentari, inoltre, introduce la possibilità di modificare la lista di IA ad alto rischio, in modo tale da assicurarsi che la legislazione rimanga sempre aggiornata in relazione al continuo avanzamento a livello tecnologico.

Benifei e Tudorache richiamano anche un ruolo più attivo della società civile nel determinare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale e un approccio di tipo partecipativo al suo sviluppo e utilizzo dell’Intelligenza artificiale.

Tra gli aspetti integrativi rispetto alla proposta legislativa, sottolinea Agenda Digitale, il rapporto discute dell’introduzione del redress, vale a dire il risarcimento che il cittadino europeo può richiedere qualora ritenga che i propri diritti siano stati violati da un sistema IA.

Una novità importante nell’ambito dell’IA Act, in quanto il redress richiede una maggiore consapevolezza da parte degli utenti e una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini.

In relazione al recente pacchetto legislativo dell’UE che include DMA, DSA, DGA e NIST II, Agenda Digitale propone l’IA Act come un possibile privacyPlus, perchè andrà a occupare sistemi che, pur non utilizzando dati personali, hanno un impatto sull’individuo.

Infine, emerge con forza il tema dell’ambiente e di una focalizzazione concreta su un tipo di IA sostenibile che tenga conto dell’impatto ambientale e di una tutela contemporanea del mondo digitale e di quello fisico.

– foto tratta da www.

agendadigitale.

eu –.

Redazione

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