Cronaca

Assegno universale per i figli a carico: come funziona e a chi spetta

È in arrivo una novità importante che sta preparando la commissione Finanze del Senato, riprendendo dopo diversi mesi l’esame di un disegno di legge delega che riscrive le detrazioni e gli assegni familiari traducendoli in un unico strumento universale, progressivo oltre una certa soglia Isee e che va a scomparire per le famiglie più abbienti.

Si tratta di un unico assegno, semplice e certo. Che vada a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori, che sarà più grande per i primi anni di vita del bambino, per poi ridursi progressivamente fino ai 26 anni, fino alla presunta indipendenza economica.

Si tratterà di un “sostegno a tutte le famiglie che hanno figli, a prescindere dalla tipologia di lavoro dei genitori” e ipotizza di accompagnare i figli “fino alla loro presunta autonomia”, con un sistema di “decalage”: fino ai 3 anni l’assegno sarebbe più cospicuo, per ridursi tra i 3 e i 18 ed essere ulteriormente limato fino ai 26 anni. Le diverse proposte sono state presentate già a partire dal 2014 e la commissione, dopo un lungo lavoro, è arrivata a scegliere il Lepri come testo base.

Il contributo sarà pari a 200 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni di età, 150€ fino ai 18 anni e 100€ per i successivi 8 anni.

Saranno aboliti i vari assegni per il nucleo familiare. Fino a 30mila euro di soglia Isee l’assegno sarà uguale per tutti per poi andare a calare nella fascia tra 30 e 50mila euro di soglia Isee.

Anche gli autonomi con 30.000 euro di soglia Isee e gli incapienti potrebbero ricevere un assegno familiare per i figli a carico. La proposta è in Parlamento da tempo, ma è stata rilanciata con forza durante l’assise del Partito democratico riunito al Lingotto di Torino. E adesso la commissione Finanze del Senato ha calendarizzato l’esame del ddl delega a prima firma Stefano Lepri (Pd) che tratta la materia. «La prossima settimana si vota – assicura il relatore Moscardelli – e visto il consenso registrato al Lingotto puntiamo a chiudere al più presto».

Il nuovo assegno universale per i figli a carico «secondo le nostre simulazioni consentirebbe di dare il beneficio all‘85% dei nuclei familiari italiani» quindi sarebbe una misura «largamente universalistica» e andrebbe in direzione «dell‘equità» perché supererebbe l‘attuale «paradosso del nostro welfare che non copre le fasce più povere, il lavoro autonomo e gli incapienti» spiega Lepri.

Resta il nodo coperture, visto che la proposta aggiunge 2 miliardi (4 a regime) ai 19 che oggi si spendono per i vari assegni familiari che sarebbero riassorbiti dal nuovo strumento.

Redazione

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