Uccide il padre e chiama le forze dell’ordine, autodenunciandosi. È successo ad Arezzo, in Toscana. “Venite, ho ucciso il mio babbo”, questa la chiamata arrivata ieri alla caserma dei carabinieri di Lucignano, paese a pochi chilometri da Cortona, in provincia di Arezzo. Lo sparo è giunto in seguito ad un litigio, di cui ancora non sono chiare le cause.
Diciott’anni e tanto rancore da uccidere il proprio padre. Il ragazzo ha atteso che il padre rientrasse in casa e poi ha preso il fucile da caccia che la famiglia teneva in casa e gli ha sparato, uccidendolo. È successo tutto intorno a mezzanotte. La vittima aveva 51 anni ed era un fabbro. Pare avessero litigato qualche ora prima per motivi, al momento, ignoti.
Il fucile usato dal ragazzo era regolarmente registrato al porto d’armi. Quando sono giunti i soccorsi del 118, i medici non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Gli inquisitori stanno indagando per scoprire i motivi che hanno spinto il diciottenne a compiere l’omicidio. La vittima aveva divorziato dalla madre del ragazzo-killer, che viveva e lavorava insieme al padre nel negozio di famiglia sotto casa.
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