Cronaca

Donna uccisa a Napoli con tre colpi a volto: l’ombra della camorra

Donna uccisa a Napoli. Una donna di 54 anni, Annamaria Palmieri, è stata uccisa in un agguato ed il suo cadavere è stato trovato riverso in mezzo alla strada nel quartiere periferico Est di San Giovanni a Teduccio, a Napoli.

L’allarme è stato dato dai familiari che hanno trovato il corpo della donna riverso a terra in un lago di sangue: la donna è stata raggiunta da tre colpi di pistola al volto. Inutili i tentativi di rianimazione: i proiettili l’avevano uccisa praticamente sul colpo.

Donna uccisa a Napoli: si pensa a una guerra tra clan

Si dovrebbe trattare di un omicidio di stampo camorristico. La donna aveva precedenti per reati contro il patrimonio, per droga e per associazione per delinquere.

La polizia parla di una sentenza di morte, firmata dalla camorra ed eseguita senza pietà davanti alla casa del figlio e a pochi passi dalla roccaforte di uno dei clan della zona.  In strada si sono riversati parenti e conoscenti, le forze dell’ordine hanno continuato a lavorare in un’atmosfera tesa, pesante. Sul posto anche gli esperti della Polizia Scientifica, che hanno rinvenuto e repertato tre bossoli vicino al corpo, altri due dello stesso calibro sono stati invece trovati a una decina di metri.

Probabilmente i sicari hanno seguito la donna fino alla casa del figlio. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli e agli investigatori del commissariato San Giovanni della Polizia di Stato che ha effettuato i sopralluoghi, anche per verificare l’esistenza di eventuali telecamere che potrebbero aver ripreso l’omicidio o fornire indicazioni sui killer.

L’agguato potrebbe essere legato, forse anche come vendetta trasversale, alle frizioni tra i diversi gruppi camorristici che da qualche mese hanno ripreso le ostilità tra il centro cittadino e la periferia. Uno scontro che parte da Napoli e continua a San Giovanni a Teduccio. L’origine è nel quartiere Mercato, e più precisamente nella zona delle Case Nuove.

Quegli edifici popolari contesi, che erano stati originariamente parte del territorio dei Mazzarella, negli ultimi tempi erano finiti sotto l’influenza dei Rinaldi, che dalla periferia stavano cercando nuovi spazi in centro con l’appoggio dei Sibillo, e che oggi sono tornati di nuovo sotto il controllo di un gruppo legato ai Mazzarella.

 

Redazione

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