Cronaca

Favignana come Alcatraz: tre evasi in fuga

Ancora nessuna traccia dei tre uomini evasi venerdì notte dal carcere dell’isola di Favignana. Sarebbero fuggiti poco dopo le tre: dopo aver segato le sbarre sono saliti sul tetto e da qui con delle lenzuola – utilizzate come corde – hanno raggiunto il muro di cinta. Poi, ancora con le lenzuola, sono riusciti a calarsi fino alla strada.

Prima di scappare gli uomini avrebbero legato un uomo che era in cella con loro, per evitare che desse l’allarme. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli spostamenti, probabilmente resi difficoltosi dalle condizioni avverse del mare

Un ergastolano tra i fuggitivi

Tra i fuggitivi c’è anche un ergastolano, Mario Avolese, condannato per omicidio, originario di Pachino in provincia di Siracusa. Gli altri due sono Giuseppe Scardino e Massimo Mangione, che avrebbero finito di scontare la loro pena rispettivamente nel 2032 e 2037.

Il mare agitato lascia supporre che i tre evasi siano ancora sull’isola: non ci sarebbero le condizioni per navigare con una piccola imbarcazione. Controlli sono stati effettuati all’imbarcadero di aliscafi e traghetti. Renato Persico, direttore del carcere di Trapani e responsabile anche della struttura di massima sicurezza di Favignana, spiega che il penitenziario non ha vigilanza sul muro di cinta. Al momento, sono ospitati 46 detenuti, tutti al secondo piano del carcere; il primo non è in funzione.

Forse ancora sull’isola

I tre uomini però potrebbero non aver lasciato immediatamente l’isola a causa del mare agitato, che avrebbe impedito la navigazione con una piccola imbarcazione. Motivo per il quale le ricerche degli inquirenti si stanno concentrando anche sul territorio di Favignana.

Gli ultimi casi di evasione

Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate nelle carceri italiane 6 evasioni da istituti penitenziari, 17 da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all’esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati”, spiega Donato Capece, segretario generale del sindacato. “La sicurezza interna delle carceri – aggiunge – è stata annientata da provvedimenti scellerati”.

Ultima evasione in ordine di tempo è quella di domenica pomeriggio: due ricoverati dell’Istituto penitenziario di Barcellona P.G. sono evasi, sono due stranieri ospito della sezione minorati psichici che approfittando dell’ora del passeggio si sono dati alla fuga.

Redazione

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