Il premier Paolo Gentiloni è stato ospite, ieri, a “Domenica In”. Il presidente del consiglio è stato intervistato da Pippo Baudo. Il capo del governo non vuol sentir parlare di “mandato provvisorio”: “È in doverosa continuità con quello di Renzi e intendiamo arrivare a fine legislatura”. Poi, Gentiloni promette riforme: “Abbiamo molte cose da completare, cose nuove e importanti. Ci daremo un’agenda per agire”.
Il premier evidenza i passi avanti del suo governo: “Abbiamo fatto molte cose sul piano delle regole. Si sono creati 700mila posti di lavori senza clamore, anche se la disoccupazione giovanile è ancora molto alta”.
Ottimismo sì, ma con cautela: “Le cicatrici della crisi si fanno sentire ancora e che ci sia una crisi di fiducia è abbastanza comprensibile. Ma le cose fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata e penso che le cose possono migliorare non solo nei grandi numeri astratti ma anche nelle nostre buste paga”.
Gentiloni ricorda l’importanza del Sud: “Mi darebbero un premio Nobel, se avessi una ricetta semplice per far crescere il Mezzogiorno, che comunque ha forti potenzialità come aveva capito alla grande Carlo Azeglio Ciampi”.
Nessuna polemica con l’Europa, di cui però accenna alla rigidità: “È rigidissima sugli “zero virgola” dei bilanci e non su altre cose. Ma è da tenersi ben stretta. L’Europa deve aiutare la crescita e non deprimerla. L’Unione europea ci può dare una mano fin da subito, sia attraverso il fondo di emergenza, con una cifra attorno al miliardo, sia consentendo di togliere dai conteggi deficit/pil le spese per il sisma. Senza l’Unione diventeremmo tante piccole patrie in lotta tra loro”.
Ultimo appunto, sul Parlamento: “Servono meno litigi e più leggi. Vorrei un Parlamento in cui si collabori maggiormente, che mantenendo le differenze lavori nell’interesse del Paese. La legge sul Mezzogiorno si è riusciti ad approvarla senza la fiducia. Approvare una legge con l’opposizione che ti consente di approvarla, senza fare troppo ostruzionismo e senza imporre al governo di mettere la fiducia, è una cosa importante. Vorrei un po’ meno scontri verbali, un po’ meno litigi e un po’ più di produzione di norme, regole, decisioni, da parte nostra, di chi fa politica, sarebbe molto apprezzato da parte dei cittadini”.
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