Giorgetti: Preoccupazioni affrettate sull’impatto finanziario del riarmo devono essere rivalutate.

Giorgetti: Preoccupazioni affrettate sull’impatto finanziario del riarmo devono essere rivalutate.

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Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha presentato al Question Time alla Camera proposte cruciali contenute nel libro bianco sulla difesa europea. Queste mirano a sostenere, su base volontaria, gli Stati membri per un incremento delle spese militari, fino a 800 miliardi di euro, di cui 150 attraverso lo strumento Safe, destinato a finanziare prestiti per potenziare le capacità difensive. Il regolamento Safe prevede l’emissione di titoli di debito Ue garantiti dal bilancio europeo. Giorgetti ha anche evidenziato la necessità di un’analisi approfondita riguardo all’impatto finanziario di tali iniziative, in attesa di decisioni dal vertice Nato di giugno.

Proposte di Incremento delle Spese per la Difesa in Europa

ROMA – Durante il Question Time alla Camera dei deputati, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato diverse iniziative incluse nel libro bianco della difesa europea. Queste proposte mirano a supportare, su base volontaria, gli Stati membri nell’eventuale aumento delle spese per la difesa, con un massimo di 800 miliardi di euro. Di questi, 150 miliardi saranno destinati alla creazione dello strumento Safe, progettato per finanziare il potenziamento delle capacità militari attraverso prestiti. I rimanenti 650 miliardi saranno attivati tramite la coordinazione della clausola di salvaguardia nazionale, secondo le nuove regole di bilancio.

Giorgetti ha spiegato che la proposta di regolamento per istituire lo strumento Safe mira a creare un nuovo meccanismo finanziario comune. Questo strumento sarà finanziato attraverso l’emissione di titoli di debito dell’UE garantiti dal bilancio europeo. In questo modo, l’Unione potrà offrire prestiti a lungo termine a tassi favorevoli agli Stati che ne faranno richiesta. Poiché il negoziato sul regolamento Safe è ancora in corso, la definizione implicita avverrà solo più avanti.

Riguardo alla proposta della Commissione europea per attivare in sinergia la clausola di salvaguardia nazionale, Giorgetti ha indicato che potrebbe comportare un ulteriore indebitamento nazionale. Anche se ciò non avrà un impatto immediato sul bilancio, potrebbe comunque ripercuotersi negativamente sulla situazione fiscale del paese. Pertanto, una valutazione approfondita sull’impatto finanziario del piano di riarmo risulta prematura, in quanto le decisioni definitive sono ancora in attesa dell’incontro previsto al vertice NATO di giugno.

Il governo italiano ha sinora ribadito il suo impegno a raggiungere l’obiettivo del 2% del PIL per le spese militari, concordato in ambito NATO. Questa intenzione riflette un approccio cauto ma determinato nella gestione del bilancio difensivo nazionale, in un contesto europeo caratterizzato da sfide crescenti.

Incremento della Spesa per la Difesa Europea: Dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti

ROMA (ITALPRESS) – Durante il Question Time alla Camera dei deputati, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato diverse proposte dall’atteso libro bianco sulla difesa europea. Queste iniziative mirano a sostenere volontariamente gli Stati membri nell’aumento delle spese per la capacità di difesa, con un potenziale massimo di 800 miliardi di euro. Di questa somma, 150 miliardi saranno destinati alla creazione dello strumento Safe, concepito per finanziare il potenziamento militare attraverso prestiti, mentre i restanti 650 miliardi saranno attivati tramite una coordinata applicazione della clausola di salvaguardia nazionale, all’interno delle nuove regole di bilancio.

Giorgetti ha ulteriormente chiarito che il regolamento per la creazione dello strumento Safe per la sicurezza europea prevede la realizzazione di un nuovo strumento finanziario comune. Questo sarà finanziato tramite l’emissione di titoli di debito dell’UE, garantiti dal bilancio europeo. Sarà quindi possibile fornire prestiti a lungo termine a condizioni favorevoli per gli Stati membri che ne faranno richiesta. Attualmente, il negoziato su tale regolamento è ancora in fase di valutazione e la definizione finale richiederà tempo.

Riguardo alla proposta della Commissione europea di attivare in modo coordinato la clausola di salvaguardia nazionale per le spese di difesa, Giorgetti ha avvertito che ciò comporterebbe un ulteriore indebitamento nazionale. Sebbene non avesse impatti immediati sul bilancio, questo approccio potrebbe complicare ulteriormente la situazione fiscale del Paese. Il ministro ha sottolineato che è prematuro effettuare una valutazione dell’impatto finanziario del piano di riarmo, dato che le decisioni sono ancora in attesa di un vertice Nato previsto per giugno.

Finora, il governo ha confermato l’impegno a raggiungere il target del 2% del PIL per la spesa della difesa, un obiettivo condiviso a livello Nato. La questione della sicurezza e della difesa europea rimane quindi centrale nel dibattito politico attuale e nelle scelte future.

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