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Israele regolarizza insediamenti ebraici: la rabbia dei palestinesi

La presidenza dell’Autorità nazionale palestinese(Anp) ha definito «inaccettabile» la legge approvata da Israele che “regolarizza” gli insediamenti ebraici e le case edificate su terreni privati palestinesi in Cisgiordania».

La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato ieri a tarda sera, con 60 voti favorevoli e 52 contrari, la legge per la legalizzazione degli insediamenti ebraici su terre private palestinesi. Il provvedimento, che ha spaccato in due il Paese, arriva dopo il drammatico sgombero dell’avamposto di Amona, mercoledì scorso, dove 42 famiglie hanno dovuto lasciare le loro case per l’applicazione di una sentenza della Corte suprema di Gerusalemme.

Abu Rudeina ha fatto appello alla comunità internazionale ad intervenire prima che le cose raggiungano un livello «difficile da controllare». Anche il segretario generale dell’Olp (Organizzazione di liberazione della Palestina) ha condannato la legge definendola «un furto di terra».

Anche la Turchia ha criticato la nuova legge israeliana. «Condanniamo con forza l’adozione di una legge del Parlamento di Israele che approva vari insediamenti consistenti in 4 mila unità costruite su proprietà privata dei palestinesi». Lo scrive il ministero degli Esteri turco, definendo «inaccettabile» la politica di «attività di insediamenti illegali» che «stanno distruggendo le basi per la soluzione di due stati» e violano la risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza Onu del 23 dicembre scorso.

 

La legge si propone di «regolarizzare gli insediamenti in Giudea e Samaria (cioè la Cisgiordania) e consentire il loro continuo stabilirsi e sviluppo». Il provvedimento agisce in forma retroattiva, stabilisce un meccanismo di compensazione per i proprietari palestinesi dei terreni su cui sono stati costruiti insediamenti o case: potranno ricevere un pagamento annuale pari al 125% del valore dei terreni per 20 anni o, in alternativa, altri terreni a loro scelta dove è possibile.

L’Olp (Organizzazione di liberazione della Palestina) da canto suo ha definito la legge un “furto legalizzato” di terre palestinesi, affermando che “la colonizzazione israeliana è un ostacolo alla pace e alla possibilità di una soluzione con due stati”.

Adesso “Israele non è più isolata”, ha commentato oggi l’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs in un forum all’agenzia Ansa. “Noi abbiamo un governo di destra in Israele, la loro opinione è chiara. Detto ciò, abbiamo visto nel passato che Israele è un paese che rispetta le leggi e la cornice legale”, ha aggiunto, sottolineando che il “processo è ancora in corso. Ci saranno forti critiche ma anche con gli amici più stretti in Usa o in Europa non andiamo d’accordo su tutto”.

Redazione

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