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La legge dello sforzo inverso: dimostrato che più ci provi, meno riesci?

Napoli ha una saggezza tutta sua quando si tratta di affrontare i problemi: non c’è motivo di preoccuparsi, perché se il problema si risolve non c’è bisogno di preoccuparsi, mentre se il problema persiste, preoccuparsi non serve a nulla.

Questa filosofia di vita, che potremmo definire come “scuola della vita”, non è solo un concetto popolare, ma si trova codificata in varie opere letterarie e tradizioni filosofiche. Ad esempio, Aldous Huxley, il buddhismo, la legge di Murphy e l’idea taoista di Wu Wei riflettono tutti in qualche modo questa legge dello sforzo inverso.

Ma cosa si intende esattamente per legge dello sforzo inverso? Aldous Huxley stesso la definì come “più ci sforziamo di fare qualcosa con la volontà cosciente, meno riusciamo a portarla a termine”. Questo concetto potrebbe essere paragonato alla legge di Murphy, che afferma che tutto ciò che può andare male, va male, o alla filosofia buddhista che suggerisce di accettare ciò che non possiamo cambiare invece di lottare contro l’universo.

In sostanza, la forza di volontà è importante, ma non sempre è sufficiente. Aspettare con ansia non farà arrivare prima una persona in ritardo, così come contare i minuti non guarirà dall’insonnia. A volte è meglio arrendersi e accettare le circostanze senza vergogna.

Ci sono basi scientifiche che supportano questa legge? In parte sì, in parte no. Ad esempio, l’entropia, che è la tendenza al disordine in tutti i fenomeni fisici, può essere considerata una base scientifica per la legge dello sforzo inverso. Tuttavia, la legge in sé è più una filosofia basata sull’esperienza empirica di molte persone.

Cosa possiamo imparare da questa legge? Una lezione importante è imparare a lasciar andare le ansie che non servono a nulla. Quando si tratta di impazienza o nervosismo per qualcosa che non possiamo controllare, è meglio accettare la situazione e trovare modi pratici per gestire le emozioni.

Ad esempio, accantonare le scadenze quando si sente di non poterle rispettare può aiutare a focalizzarsi meglio quando si è pronti. Spegnere il cervello in determinati momenti, come durante la pratica di uno sport, può essere utile per ritrovare il proprio centro emotivo ed intellettivo. La pratica della mindfulness può aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza e concentrazione, mentre a volte è meglio fare meno parole e azioni quando si è bloccati, anziché tentare manovre disperate.

In sintesi, la legge dello sforzo inverso ci insegna a riconsiderare il nostro approccio ai problemi e ad essere più consapevoli delle nostre azioni, accettando che a volte è meglio lasciar andare piuttosto che lottare contro corrente.

Redazione

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