La novità arriva dall’Alma mater studiorum di Bologna. Gli argomenti della prova scritta sono stati resi noti due mesi prima ed agli studenti è stata data qualche ora per sviluppare un “tema”. Quasi come fosse una seconda maturità. Nonostante le “antipatie” degli studenti per questa novità, i professori ne sono contenti: “Basta con le tesine fatte col copia e incolla, ora si cambia”.

L’associazione studentesca Rethink avrebbe raccolto 150 firme in due giorni contro l’eliminazione della tesi. Valerio Tucella, rappresentante del senato accademico per Economia, spiega a Repubblica: “È una tappa importante del percorso di studi triennale, un momento di espressione reale e di allargamento personale delle frontiere del sapere”. E sui lavori copiati, dice: “Il problema per noi è dare più valore alla tesi, rilanciarla nella sua importanza, non eliminarla. Questa scelta, calata dall’alto, crea solo malcontento, è il segnale di una linea politica che contestiamo: laureare in fretta, velocizzare i percorsi di studi secondo le necessità del mercato”.

Dal canto loro, i docenti sostengono che una tesina di poche decine di pagine, dopo soli tre anni di università sia un elaborato insufficiente per valutare un ragazzo. Discorso diverso per la tesi della magistrale, che si tratta di un saggio di più di 150 pagine e sicuramente più approfondito.

Stefano Toso, coordinatore del corso, non ha dubbi sulla validità della tesi triennale: “Arrivavano lavori abborracciati, scritti all’ultimo minuto e purtroppo in più casi abbiamo riscontrato problemi di copiature, testi fatti col copia e incolla da Internet – spiega a Repubblica -. In questo modo il lavoro sarà uguale per tutti. Nella nostra triennale vale cinque crediti formativi, meno di un esame. Non può essere considerato un lavoro creativo, di verifica della propria attitudine alla ricerca. La vera tesi si fa alle magistrali, lì l’elaborato vale 30 crediti formativi”.

Inoltre i professori, causa l’esponenziale aumento del numero degli iscritti, non potevano più seguire le tesine degli alunni. Alcuni arrivavano a gestire addirittura 40 elaborati in una sessione, un numero esorbitante.