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Mattarella “Non si devono più piangere morti assurde sul lavoro”

UDINE – “Il segno di Lorenzo Parelli è destinato a rimanere nella vita di chi lo ha conosciuto, amato e apprezzato la sua passione.

Io sono qui per esprimere la mia vicinanza e partecipazione all’immenso e insanabile dolore dei suoi genitori, della sorella, di amici e compagni di Lorenzo.

E’ una ferita profonda che interroga l’intera comunità, a partire da quella scolastica di cui era parte.

Il suo percorso formativo lo aveva portato in azienda ma è accaduto quello che non deve e non può accadere.

La morte di un ragazzo con il dolore lancinante che l’accompagna, ci interroga affinchè non si debbano più piangere morti assurde sul lavoro”.

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’Istituto Salesiano “G.

Bearzi” di Udine, ricordando il 18enne morto in fabbrica a Lauzacco, nell’ultimo giorno di uno stage.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, assicurarla è un dovere inderogabile”, ha sottolineato il capo dello Stato, per il quale “i valori del lavoro per i giovani e per chiunque non possono essere associati alla dimensione della morte.

La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea”.

“Quando si parla di diritto al lavoro, di diritti del lavoro, di diritti sui posti di lavoro, sovente non sono i giovani al centro delle preoccupazioni.

Un ritardo che ci mette in coda alle statistiche europee – ha aggiunto Mattarella -.

Sono apprezzabili i percorsi che accompagnano i giovani ad entrare nel mondo del lavoro che deve rispettarli nella loro dignità di persone, di lavoratori e cittadini, che dia ai giovani quel che a loro spetta e consenta loro di esprimere le proprie capacità affinchè possano costruire il domani.

E’ una necessità per il futuro stesso dell’intera società”.

– foto ufficio stampa Quirinale –
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Redazione

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