Due molotov esplose in campo destinato ai profughi. Due bombe rudimentali sono state lanciate all’interno di un albergo adibito per ospitare i migranti. È successo a Vobarno, in provincia di Brescia. Danni gravi alla struttura “Eureka”, ora chiusa al pubblico. Sarebbero dovuti arrivare, oggi, 35 richiedenti asilo. Non ci sono feriti. I carabinieri indagano.
L’edificio era chiuso da circa quattro anni. Delle persone armate di mazze e molotov hanno prima distrutto le vetrate e poi fatto esplodere la struttura. Il proprietario dell’albergo stesso è intervenuto cercando di domare le fiamme. Il titolare pensa che si possa trattare di un’intimidazione. Non è ancora stato siglato alcun accordo con la prefettura per adibire l’albergo a centro accoglienza.
Lo stesso prefetto, Annunziato Vardè, spiega: “Era stata avanzata un’ipotesi di utilizzo, ma al momento nessun accordo è stato trovato tra la cooperativa che gestisce gli stranieri e la proprietà dell’albergo”.
Il sindaco di Vobarno spiega: “Ho avuto la notizia dell’arrivo giovedì dal prefetto che mi ha detto che li avrebbe mandati al ristorante albergo Eureka. Ho riunito la popolazione della frazione di Carpeneda, circa 400 persone, per comunicarlo e la gente ha bocciato la proposta. Pensavo che poi la sommossa fosse rientrata e invece 24 ore dopo sono state lanciate le molotov. Quei 23 profughi, prima, erano stati messi in un unico stabile con un solo bagno. Come possono succedere cose così?”.
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