Politica

Proiettili e minacce al figli di Poletti: “Ti ammazziamo”

Una busta con tre proiettili calibro 9 è stata recapitata nei giorni scorsi alla redazione del settimanale “Setteserequi” all’indirizzo del direttore Manuel Poletti, 42 anni, figlio del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Nella busta c’era anche una lettera con una frase dal tono pesantemente intimidatorio: «Ti ammazziamo, guardati alle spalle». Poi, incollata sopra, una fotografia di Manuel ritagliata da un articolo di stampa.

Un episodio grave, che ha indotto la prefettura ad aumentare il servizio di vigilanza nei confronti di Poletti junior, il quale, dopo le prime minacce ricevute tramite i social network, in seguito alla bagarre sui contributi all’editoria ricevuti dal settimanale da lui diretto, era già sottoposto a misure di sicurezza.

Minacce dovute alle polemiche scatenate dalle  frasi del padre ministro sui ‘cervelli’ emigrati dall’Italia, “Conosco gente che è andata via e che è bene stia dove è, perché questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”, dichiarò nelle scorse settimane il ministro del Lavoro. Manuel aveva difeso il padre in linea di massima, pur ammettendo che “avrebbe potuto usare frasi diverse”. Pochi giorni proprio lui sarebbe stato fagocitato dal circo mediatico,  in ragione del mezzo milione di euro di contributi pubblici ricevuti dalla proprietà del suo giornale, la cooperativa Media Romagna, in tre anni, di cui il direttore ha rivendicato la piena legittimità. Da qui erano partiti i primi attacchi.

“La busta ci è stata recapitata dal postino nel primo pomeriggio di lunedì 2 gennaio. Io non ero al lavoro, era indirizzata a me e l’ha aperta un collega”, ha dichiarato Manuel Poletti. Subito sono stati avvisati i carabinieri di Faenza, cui è stata presentata un’ulteriore denuncia. “Quando mi hanno detto che c’erano anche tre proiettili mi sono ovviamente allarmato. Continueremo a fare il nostro lavoro e, se possibile, con maggiore determinazione. Non ci facciamo intimidire, chiaro che certi fatti preoccupano ed è difficile restare indifferenti”, ha proseguito.

Inoltre, nei giorni scorsi, altre due lettere sempre a contenuto intimidatorio, erano state recapitate anche alla madre, Anna Venturini, assessore del comune di Castel Guelfo (Bologna) con deleghe ai servizi sociali, sanità e scuola.

Sulla vicenda è prevista martedì 10 gennaio un’informativa del ministro Giuliano Poletti in Senato, poi sarà calendarizzata la mozione di sfiducia presentata contro di lui da M5s, Si, Fdi e Lega.

Clara Da Boit

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