Botta e risposta tra Putin e Trump sulla questione dell’intervento Usa in Siria.
“Francamente Putin sta sostenendo una persona che è davvero il male”. Questa la dichiarazione di Donald Trump in un’intervista diffusa dalla tv Fox, riferendosi al presidente siriano Bashar al-Assad. “Penso che sia un male per la Russia. Penso che sia un male per l’umanità”. Assad, ha aggiunto il presidente statunitense, “è un animale”.
Vladimir Putin non ha tardato a fare arrivare la sua replica. “Possiamo dire che il livello di fiducia, soprattutto sul piano militare, non è migliorato e anzi con ogni probabilità è peggiorato”, ha detto il presidente russo, insistendo sul fatto che “non ci sono prove che dietro al raid su Idlib ci sia Damasco”.
Sull’attacco a Khan Sheikhun il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà una risoluzione nel pomeriggio. A negare presunte complicità russe nel raid chimico su cui gli Stati Uniti vorrebbero indagare è invece intervenuto il portavoce del Cremlino Dmtrij Peskov, che non ha escluso un faccia a faccia nel pomeriggio tra Tillerson e Putin su cui tanto si è rumoreggiato nei giorni scorsi.
La missione di Tillerson è convincere Putin a rinunciare a sostenere Bashar al-Assad. “O con gli Stati Uniti o con Assad, Iran ed Hezbollah”, ha detto lanciando un ultimatum alla vigilia del suo arrivo nella capitale russa.
Ma su questo punto il leader del Cremlino è irremovibile. Senza Assad, sostiene, la Siria diventerebbe ingovernabile e si lascerebbe campo ai terroristi. E, in un chiaro messaggio agli Usa, ha convocato per venerdì a Mosca un vertice con Siria e Iran.
Trump ha assicurato, comunque, che questo intervento non prelude ad un’escalation dell’impegno militare. «Non entreremo in Siria ho fatto che quello che avrebbe dovuto fare l’amministrazione Obama. Sarebbe stato meglio, credo che la Siria sarebbe ora in una situazione migliore di adesso».
La Russia intanto blocca di nuovo la risoluzione dell’Onu sull’attacco chimico in Siria elaborata da Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. La proposta è «inaccettabile» per Mosca. Così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Lo riporta Interfax.
Assad «porta ormai l’etichetta di sterminatore chimico», sostiene il presidente francese, Francois Hollande, intervistato sulla situazione in Siria dal quotidiano Le Monde. Per lui, l’attacco dello scorso 4 aprile a Khan Sheikhun, dove sono morte 87 persone, tra cui tanti bambini, indebolisce Putin. «Anche se il presidente russo non lo ammetterà, sa che per il rapporto di forza è meno favorevole» di prima. Hollande si dice favorevole alla risposta militare ordinata dal presidente Trump e torna ad insistere sulla necessità di una rilancio dei negoziati.
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