È stato sequestrato il “Twiga” di Flavio Briatore, la motivazione fornita dalla polizia giudiziaria è di “Abusivismo edilizio”.
Il “Twiga” è uno stabilimento balneare in costruzione, appartenente a Flavio Briatore, sito a Otranto. I carabinieri hanno proceduto stamattina al sequestro dell’area cantierizzata in cui sono in corso i lavori di realizzazione del lido.
Unitamente al sequestro, i militari hanno notificato l’informazione di garanzia all’ imprenditore che sta realizzando l’opera e all’ingegnere progettista responsabile dei lavori, con l’accusa di “abusi edilizi in zona soggetta a vincolo paesaggistico e abusiva occupazione del demanio marittimo”, apponendo i sigilli alla citata area.
Nel corso delle indagini sono stati accertati “consistenti interventi di sbancamento e spianamento del terreno – si legge in una nota dei carabinieri di Lecce -lavori edili e modifiche allo stato dei luoghi in chiara violazione della normativa e in difformità con le opere per le quali il comune di Otranto ha rilasciato la relativa autorizzazione”.
I prefabbricati, la piscina, il solarium e la spianata realizzata per far posto al parcheggio, secondo l’interpretazione degli investigatori, rappresenterebbero opere che non avrebbero dovuto essere realizzate stando alle autorizzazioni concesse dal Comune. La norma sugli accessi al mare, infatti, non prevede la costruzione di strutture di quella portata su un terreno agricolo, ma solo di servizi minimi per agevolare la fruizione della costa. Vi sono, inoltre, delle presunte illegittimità nelle stesse concessioni edilizie rilasciate dall’amministrazione comunale guidata da Luciano Cariddi prima che l’opera venisse realizzata sulla base di una convenzione.
Proprio riguardo alla realizzazione del Twiga, poche settimane fa Flavio Briatore si lamentò della mancanza di personale qualificato, innescando la reazione dell’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, che provocatoriamente diede la propria disponibilità a inviare allo stesso Briatore i curricula dei giovani pugliesi, invitandolo a trovare eventuali criticità.
Il lido era ormai in fase di ultimazione e avrebbe dovuto offrire agli ospiti 150 gazebo, cocktail bar, ristorante italo-giapponese e un locale notturna grazie a un investimento di 2,5 milioni di euro.
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