Teresa Stabile uccisa dal marito nel parcheggio di casa: un caso di femminicidio scioccante

Teresa Stabile uccisa dal marito nel parcheggio di casa: un caso di femminicidio scioccante

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Un’altra vittima di femminicidio nel 2025: Teresa Stabile uccisa dal marito

La tragedia si è consumata ieri nel comune di Samarate, nei dintorni di Malpensa, dove la 55enne Teresa Stabile è stata brutalmente uccisa dal marito Vincenzo Gerardi. La vittima numero 10 del 2025 era in fase di separazione dall’uomo, il quale l’ha attenduta sotto casa armato di un coltello da cucina. Nonostante il tempestivo intervento dei Carabinieri, Teresa non è sopravvissuta alle ferite e è deceduta poco dopo il suo arrivo in ospedale a Legnano.

Il pubblico ministero Ciro Caramore della Procura di Busto Arsizio ha subito avviato le indagini sul movente del gesto, considerando che la coppia non aveva precedenti per liti violente. La tragica morte di Teresa Stabile si aggiunge a quella di Ilaria Sula, avvenuta all’inizio di aprile per mano dell’ex fidanzato Mark Antony Samson. Questi tristi eventi mettono ancora una volta in evidenza il grave problema del femminicidio nel nostro Paese.

L’intervento delle istituzioni e la necessità di combattere il femminicidio

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Teresa Stabile e ha dichiarato: “Il femminicidio è un fenomeno inaccettabile che deve essere fermato. Il governo continuerà a lavorare per garantire la protezione delle donne vittime di violenza domestica e per punire severamente i colpevoli”. Anche il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha sottolineato l’importanza di un impegno costante da parte delle forze dell’ordine per prevenire nuovi casi di femminicidio.

Le associazioni che si occupano di contrastare la violenza di genere, come Telefono Rosa e D.i.Re, hanno lanciato un appello affinché venga rafforzata la rete di sostegno alle donne vittime e venga promossa una cultura della parità di genere. È fondamentale che la società nel suo complesso si mobiliti per combattere il femminicidio e proteggere le donne da ogni forma di violenza.

Le parole del Procuratore di Busto Arsizio, Giovanni Salvi, sono state chiare: “Non possiamo permettere che casi come quello di Teresa Stabile si ripetano. È necessario un lavoro sinergico tra le istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile per garantire la sicurezza delle donne in ogni contesto”. È urgente un cambiamento culturale che ponga al centro il rispetto e l’uguaglianza di genere.

La violenza sulle donne non può essere tollerata in nessuna forma e è compito di tutti noi impegnarci affinché ogni donna possa vivere libera da qualsiasi minaccia o violenza. La memoria di Teresa Stabile e di tutte le vittime di femminicidio ci spinge a non abbassare la guardia e a lottare con determinazione per un futuro in cui nessuna donna debba temere per la propria vita.

[Fonte: https://www.repubblica.it/]

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