Cronaca

Terrorismo, blitz a Cuneo: arrestato marocchino che evocava martirio

Terrorismo, blitz a Cuneo. E’ stato arrestato oggi all’alba un marocchino residente a Fossano, nei pressi di Cuneo.

L’uomo evocava il martirio cioè l’autoimmolazione dei terroristi kamikaze. L’arresto su disposizione della Procura di Roma. Ilyass Hadouz, 19 anni è accusato di istigazione a delinquere aggravata dalle finalità del terrorismo e partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale.

L’arresto è avvenuto esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale di Roma Gruppo Antiterrorismo.

Terrorismo, blitz a Cuneo: marocchino tradito dai social

Dalle indagini dei carabinieri è emerso che il giovane attraverso i suoi account social su Facebook, Instagram e Twitter faceva propaganda jihadista e inneggiava al martirio, alla ricompensa che Dio concederà alla comunità dei musulmani impegnati nel jihad, alla punizione dei miscredenti, esaltando le gesta, il valore ed il coraggio dei combattenti in nome di Allah.

Le frasi intercettate sui social fanno riferimento alla morte nella concezione dello ‘shahid’ (martire), per il quale “è deprimente morire di vecchiaia”, ma anche il destino di chi non crede nella parola di Allah, “ai miscredenti saranno destinati giorni neri che faranno imbiancare i capelli ai bambini”.

L’uomo aveva di recente creato un ulteriore profilo Facebook (reso anonimo nelle indicazioni personali e delocalizzato nei riferimenti geografici), collegato direttamente a blog e comunity Facebook intrise di retorica jihadista.

La radicalizzazione del giovane ha inizio a febbraio di quest’anno, quando i carabinieri hanno monitorato non solo intense navigazioni internet – per lo più di notte – su siti contenenti materiale di propaganda direttamente riferibile al Daesh, ma anche attraverso l’assunzione di comportamenti emulatori della gestualità tipica dei mujaheddin.

Nella sua casa sono state sequestrate immagini in cui posa come i miliziani-terroristi dell’Isis, di cui guardava i video.

Il giovane appartiene a quel profilo di attivisti homegrown, cresciuti in casa, che alimentano il loro odio con blog e contatti web. Assorbono e rilanciano. Secondo i carabinieri era un soggetto pericoloso, «in crescita».

La sua pericolosità, hanno dichiarato i Ros si evince “dall’assunzione di comportamenti emulatori della gestualità tipica dei mujaheddin”.

Redazione

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