Cronaca

Visite fiscali, ecco cosa cambia dal 2017

Il 2017 cambia le regole sulla visita fiscale per i lavoratori in malattia. Al primo giorno di assenza scatteranno controlli anche per i lavoratori del privato, inclusi i docenti o personale amministrativo delle scuole non statali.

Quando ci si ammalerà, la prima cosa da fare sarà avvertire il datore di lavoro. Il tempo per farlo è regolato in base al contratto di lavoro applicato dall’azienda per la quale si lavora. Se il proprio medico è assente, il lavoratore dovrà giustificare l’assenza recandosi tempestivamente dal medico curante entro 48 ore. In alternativa, il lavoratore potrà recarsi presso un medico convenzionato col servizio sanitario nazionale o dalla guardia medica.

Avvertito il datore di lavoro e trasmesso il certificato medico, occorre rendersi reperibile per la visita fiscale. Si tratta di un controllo da parte di un medico fiscale dell’Inps, volto a verificare lo stato di malattia. Le fasce di reperibilità alle quali bisogna attenersi sono: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, se si è dipendenti del settore privato; dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, se si è dipendente pubblico. I casi di esonero riguardano il ricovero in ospedale, l’infortunio sul lavoro o una malattia correlata ad una invalidità. In casi di malattie come cefalea o depressione, il medico curante può disporre che il lavoratore sia esonerato dalla visita fiscale perché la permanenza in un luogo chiuso ostacola la guarigione.

Se la visita fiscale non è potuta avvenire, tra le scuse non valide rientrano: il malfunzionamento del campanello o citofono, non aver sentito il campanello o la mancanza del nome nel citofono, il cambio di domicilio non comunicato e l’essere usciti per commissioni urgenti. In caso di assenza, si avranno 15 giorni per giustificarla ed evitare la sanzione. Quest’ultima prevede la perdita del 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia, a meno che il lavoratore non sia convocato per una seconda visita. In questo caso, se il medico conferma lo stato della malattia, si può recuperare la retribuzione dal secondo controllo. In caso di assenza di quest’ultimo, si perde il 50% della retribuzione dei giorni restanti, alla terza assenza si perde tutto.

Redazione

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