World Hormone Day: AME mette in luce il problema degli interferenti endocrini

World Hormone Day: AME mette in luce il problema degli interferenti endocrini

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World Hormone Day: L’Impegno dell’AME per la Salute Ormonale

In occasione della quarta edizione della European Hormone Day, che quest’anno si trasforma in World Hormone Day, l’Associazione Medici Endocrinologi (AME) ribadisce il proprio impegno nella promozione della salute ormonale. Questa iniziativa internazionale, promossa dalla European Society of Endocrinology (ESE) e dalla sua fondazione, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a un tema di vitale importanza: gli interferenti endocrini (EDCs). Questi composti chimici, presenti in materiali di uso quotidiano come plastica, cosmetici e alimenti, possono avere effetti deleteri sul sistema endocrino, contribuendo allo sviluppo di malattie croniche e disturbi vari.

Simonetta Marucci, Coordinatore della Commissione Rapporti Slow Medicine di AME, afferma: “L’esposizione agli interferenti endocrini è pericolosa per tutti, ma in particolare durante la gravidanza. Queste sostanze possono modificare il DNA del nascituro, influenzando l’espressione dei geni e trasmettendo effetti avversi anche alle future generazioni”. Il rischio risulta elevato per bambini, adolescenti e donne in gravidanza a causa della loro maggiore vulnerabilità.

Microplastiche e Altri Interferenti Endocrini: Un Allarme Sanitario

Le microplastiche, particelle derivate dalla degradazione di materiali plastici, sono ormai una presenza costante nell’ambiente. La loro capacità di entrare nel corpo umano tramite aria, acqua e cibo ha suscitato preoccupazioni crescenti. Recenti studi hanno rilevato tracce di microplastiche nel sangue, nella placenta e persino negli organi interni, suggerendo possibili effetti a lungo termine sulla salute. Come attestato da un report della European Environment Agency, la presenza di queste sostanze può portare a un aumento di malattie ormonali, infertilità e patologie cardiovascolari.

Uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society ha rivelato che nel 2018 l’esposizione a interferenti endocrini in plastica ha generato un costo sanitario negli Stati Uniti pari a 249 miliardi di dollari. Queste sostanze, che includono noti interferenti come bisfenolo A (BPA) e ftalati, possono, se assorbite, contribuire a disfunzioni tiroidee, obesità e patologie neurocomportamentali.

Recentemente, l’Unione Europea ha introdotto un divieto sull’uso del BPA nei materiali a contatto con gli alimenti, riconoscendo così la pericolosità di questa sostanza. La Commissione Europea ha evidenziato che il BPA è presente nel 92% degli adulti europei, con livelli superiori a quelli ritenuti sicuri. La nuova normativa rappresenta una vittoria significativa per la salute pubblica e promuove lo sviluppo di materiali alternativi più sostenibili.

Il Governo italiano ha fatto ulteriori passi avanti, introducendo limiti più severi per i PFAS (composti poli- e perfluoroalchilici) nelle acque potabili, che rappresentano una minaccia per la salute umana. Queste sostanze chimiche, utilizzate in numerosi prodotti di consumo, sono note per la loro persistenza nell’ambiente e il potenziale rischio per la salute.

Oltre a ciò, l’AME ha raccolto prove che diversi interferenti, come il perclorato, hanno effetti significativi sulla funzione tiroidea, ostacolando l’assorbimento di iodio e compromettere la sintesi degli ormoni tiroidei. La salute tiroidea è fondamentale per lo sviluppo cognitivo e qualsiasi alterazione può portare a conseguenze gravi nei giovani.

Strategie per un’Esposizione Ridotta agli Interferenti Endocrini

Per sensibilizzare il pubblico e ridurre l’esposizione a sostanze nocive, AME ha rilanciato le raccomandazioni della Milan Declaration, aggiornate per il 2024:

  1. Evitare la plastica: Scegliere materiali alternativi per contenitori e imballaggi, in particolare per cibi e bevande.
  2. Prendere coscienza dei cosmetici: Optare per prodotti privi di parabeni e ftalati.
  3. Consumare cibi biologici: Ridurre l’esposizione ai pesticidi scegliendo prodotti coltivati senza sostanze chimiche.
  4. Limitare l’uso di pesticidi: Evitare prodotti chimici nel giardinaggio.
  5. Prestare attenzione a prodotti con ritardanti di fiamma: Controllare mobili e tessuti trattati con questi materiali.
  6. Leggere le etichette: Identificare interferenti in prodotti quotidiani attraverso un’attenta lettura delle etichette.
  7. Ventilare gli ambienti: Ridurre l’accumulo di sostanze chimiche nell’aria interna.
  8. Utilizzare acqua filtrata: Prevenire l’assunzione di acqua contaminata attraverso filtri adeguati.
  9. Scegliere detergenti ecologici: Ridurre l’uso di prodotti chimici per la pulizia.
  10. Educarsi e informarsi: Tenersi aggiornati riguardo le sostanze da evitare e normativa vigente.

Andrea Frasoldati, presidente di AME, sottolinea l’importanza della consapevolezza: “Ogni individuo deve comprendere il valore del benessere ormonale e riconoscere che molte malattie derivano dalle nostre abitudini e dall’ambiente”. La salute ormonale è una questione collettiva e la responsabilità è condivisa da tutti.

La promozione di uno stile di vita sano e l’adozione di politiche più rigorose rappresentano le chiavi per proteggere la salute ormonale e migliorare il benessere della popolazione.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti su questa importante questione, puoi consultare fonti ufficiali come l’European Society of Endocrinology e il sito dell’Associazione Medici Endocrinologi.

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