Attentato kamikaze in Libia. Nella giornata di ieri 2 maggio è stato sferrato un attacco suicida a Tripoli, in Libia, presso la sede della commissione elettorale, uccidendo 12 persone, e ferendone 7. Due uomini hanno fatto irruzione nell’edificio, sparando contro le guardie, per poi appiccare un incendio e farsi esplodere. Tra le vittime ci sono tre funzionari e quattro agenti della sicurezza, a riferirlo il portavoce della commissione Khaled Omar.
Il ministro degli interni Abdeslam Ashour ha fornito ulteriori dettagli della dinamica dell’attentato, confermando che due degli attentatori si sono fatti esplodere, mentre un gruppo armato ha aperto il fuoco contro i funzionari e le guardie al momento presenti, per poi appiccare l’incendio nell’edificio.
L’Isis, ha rivendicato l’attacco alla commissione elettorale attraverso l’Amaq, l’organo di propaganda dell’organizzazione terroristica, rilasciando la dichiarazione: “Due operazioni suicide hanno colpito la sede della commissione elettorale”, confermando cosi le prime ipotesi di ieri dei media locali che riconducevano l’attentato allo Stato Islamico.
L’attacco terroristico contro la sede dell’Alta Commissione elettorale a Ghout Al Shal , nella capitale di Tripoli risulta ad oggi essere il più violento ed progettato che si sia verificato nella capitale libica negli ultimi 3 anni.
A condannare il vile attentato tutto il mondo politico, tra cui il ministro degli esteri italiano Angelino Alfano che ha espresso le condoglianze alle famiglie delle vittime, dichiarando inoltre che “questo terribile atto di violenza non deve scoraggiare ne proseguire nello sforzo di riconciliazione per fare avanzare il processo politico nel paese, in vista dello svolgimento di elezioni libere e democratiche”. Infatti in Libia dovrebbero tenersi a fine anno le elezioni, ma è difficile prevedere il loro svolgimento, visto l’instabilità del paese. Va ricordato che la commissione elettorale Hnec ha organizzato nel 2012 e nel 2014 le prime due elezioni legislative, riuscendo a ripristinare il voto dopo più di 40 anni di dittatura.
Ghassan Salamè, il rappresentante speciale per la Libia del segretario generale dell’Onu ha dato pieno sostegno alla commissione elettorale comunicandolo attraverso un colloquio telefonico al capo dell’Alta commissione elettorale Emad Sayeh, dichiarando inoltre “un simile vile attacco è un’aggressione diretta contro il popolo libico, contro la sua volontà di costruire uno stato giusto e civile, contro la sua speranza di trovare vie d’uscita per la pace e la stabilità in tutta la Libia”.
Anche la Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia ( Unsmil) chiede la cattura dei responsabili ed esprime il cordoglio alle famiglie delle vittime.
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