Caporali cinesi sfruttano lavoratori italiani: sei denunciati a Palermo per sfruttamento.

Caporali cinesi sfruttano lavoratori italiani: sei denunciati a Palermo per sfruttamento.

20250625_0147.jpg

Scoperto un grave caso di sfruttamento lavorativo a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – L’operazione condotta dai Carabinieri di Palermo ha svelato un’inquietante situazione di caporalato in un’azienda del settore non food. Sei cittadini cinopopolari sono stati denunciati per sfruttamento sistematico di lavoratori, principalmente italiani, approfittando della loro vulnerabilità. Gli indagati avrebbero anche intimidito alcuni dipendenti tramite minacce di licenziamento.

Dettagli sull’operazione e sulle denunce

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura, ha emesso una "misura interdittiva" che impedisce ai sei denunciati di esercitare attività imprenditoriali o ricoprire ruoli direttivi per un anno. Queste misure sono il risultato di un’indagine complessa coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, che ha avuto inizio dopo un accesso ispettivo effettuato nel settembre 2023 come parte di una campagna di controlli anti caporalato.

I Carabinieri, insieme al Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro e al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, hanno riscontrato che i 30 dipendenti dell’azienda, 27 dei quali senza contratto, venivano costretti a lavorare per 12-13 ore al giorno, senza riposi né ferie. La loro paga oraria era irrisoria e l’ambiente di lavoro risultava insicuro e insalubre. Inoltre, un sistema di videosorveglianza era utilizzato per monitorare continuamente i lavoratori.

Il caso ha destato preoccupazione anche tra le autorità locali. “Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro lo sfruttamento della manodopera”, ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Palermo. “Siamo impegnati a tutelare i diritti dei lavoratori e assicureremo che chi sfrutta i più vulnerabili venga perseguito con fermezza.”

Violazioni delle normative giuslavoristiche

Le indagini hanno messo in luce anche diverse violazioni delle normative in materia di lavoro e sicurezza. Si stima che le sanzioni contro gli indagati possano ammontare a circa 200.000 euro. La situazione è resa ancora più grave dal numero elevato di lavoratori coinvolti e dalla precarietà in cui essi versano.

Il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo ha ribadito l’importanza della prevenzione e del monitoraggio nel settore del lavoro. “Dobbiamo lavorare insieme per garantire che ogni dipendente abbia il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e dignitoso”, ha affermato il Colonnello dei Carabinieri in un recente intervento pubblico.

Un’opinione pubblica allerta

Questo caso di sfruttamento ha suscitato un ampio dibattito tra i cittadini e le organizzazioni sindacali, che chiedono misure più forti per proteggere i diritti dei lavoratori. Giuseppe, un lavoratore coinvolto nella vicenda, ha dichiarato: "Ero costretto a lavorare in condizioni inaccettabili. È un sollievo sapere che qualcuno ha finalmente preso posizione contro questa ingiustizia."

Fonti ufficiali stanno monitorando l’evolversi della situazione per garantire che ulteriori sviluppi vengano resi noti al pubblico e che le autorità competenti possano intervenire in modo efficace.

Riferimenti e fonti

Per ulteriori dettagli, è possibile seguire gli aggiornamenti attraverso i canali ufficiali dell’ufficio stampa dei Carabinieri di Palermo e della Procura della Repubblica. Il video della conferenza stampa sull’operazione è disponibile qui (si aprirà in una nuova pagina).

In sintesi, la scoperta di questo sistema di sfruttamento ha rivelato l’urgenza di misure sempre più rigorose nel contrasto al caporalato. La comunità è chiamata a giocare un ruolo attivo nel monitorare e denunciare situazioni analoghe, affinché tutti possano lavorare in modo dignitoso e rispettoso.

Non perderti tutte le notizie di cronaca su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *