Carabinieri TPC restituiscono una rara statua stele in marmo all Soprintendenza di Trento.

Il Ritorno di un Tesoro Culturale a Trento
TRENTO (ITALPRESS) – Questa mattina, presso il suggestivo Castello del Buonconsiglio a Trento, il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia ha restituito alla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento una preziosa statua stele in marmo. Questo reperto straordinario, risalente all’età del Rame ed appartenente al “Gruppo atesino”, rappresenta un’importante testimonianza della nostra storia e cultura.
Dettagli sulla Statua Stele e la Sua Importanza Culturale
La statua è decorata su tutti e quattro i lati, con un cinturone a festoni che circonda l’intero pezzo. Sulla faccia frontale, due pugnali in rame sono disposti orizzontalmente, con la punta rivolta verso l’interno. Questi pugnali, caratterizzati da una lama triangolare costolata e un pomo semilunato, offrono uno spaccato sulla vita e le pratiche dell’epoca. Accanto alla spalla destra, spicca un oggetto a forma di T, probabilmente un’ascia da combattimento, che suggerisce possibili rituali o pratiche belliche.
Il mantello frangiato che copre i fianchi e la schiena della figura è decorato con un raffinato motivo a scacchiera. Questo reperto si inserisce in un contesto europeo di statuaria antropomorfa, diffuso dall’Ucraina all’Atlantico nel III millennio a.C. In Trentino – Alto Adige, sono stati rinvenuti 22 esemplari appartenenti al Gruppo atesino, di cui otto scoperti ad Arco (TN) durante gli scavi per un nuovo ospedale negli anni ’90.
Secondo il professor Marco Pierini, archeologo e esperto di beni culturali, “questi monumenti, scolpiti a tutto tondo, non solo raccontano la nostra storia, ma riescono anche a connetterci con le radici di comunità passate. La loro bellezza e complessità rappresentano testimonianze inestimabili del nostro patrimonio culturale”.
Originariamente, queste statue erano erette in aree cerimoniali, probabilmente nei pressi di un antico canale del fiume Sarca, e ospitavano figure maschili e femminili, rappresentative della società dell’epoca. Gli studi suggeriscono che le statue potessero rappresentare personaggi di alto rango o divinità, contribuendo a legittimare il potere dei gruppi dominanti.
Le indagini su questo reperto sono cominciate nel luglio 2024 e hanno coinvolto la Procura della Repubblica di Rovereto in stretta collaborazione con il Nucleo TPC di Venezia. Durante le indagini è emerso che la statua era stata trovata nella Val di Ledro (TN) e presentava irregolarità riguardo alla proprietà, risultando senza un valido titolo di possesso da parte del detentore. La collaborazione del proprietario ha facilitato la ricostruzione della storia della statua, con indizi che fanno pensare a scavi clandestini avvenuti negli anni ’90 del secolo scorso.
Il Valore della Restituzione al Patrimonio Pubblico
La normativa vigente stabilisce che i beni archeologici rinvenuti in Italia siano considerati di proprietà del demanio culturale. Chi intende rivendicare la proprietà deve dimostrare di aver ottenuto il bene dallo Stato, attraverso riconoscimenti ufficiali o indennizzi legati a occupazioni di immobili. Il Tribunale di Rovereto, nel mese di aprile 2025, ha disposto il dissequestro della statua, ordinandone la restituzione alla Soprintendenza di Trento.
“Ogni passo che facciamo per recuperare questi beni culturali è un passo verso la preservazione della nostra identità”, ha dichiarato il dott. Giovanni Battista Fabbri, direttore della Soprintendenza per i beni e le attività culturali. “Questi manufatti non sono solo oggetti, ma raccontano storie di uomini e donne che hanno abitato questa terra secoli prima di noi”.
Le indagini condotte dai militari del Nucleo TPC di Venezia mettono in luce l’importanza di un sistema di collaborazione tra autorità, studiosi e cittadini nella tutela del nostro patrimonio. La restituzione di questi beni non solo arricchisce le collezioni pubbliche, ma offre anche alla comunità l’opportunità di riscoprire le proprie radici storiche.
Per approfondire e visualizzare le fasi del recupero di questo patrimonio, puoi guardare il video qui: Video del recupero della statua stele.
In conclusione, il recupero e la restituzione di reperti come la statua stele non rappresentano solo un’azione legale, ma una mossa fondamentale per la preservazione della memoria storica e culturale che appartiene a tutti noi.
– Foto Ufficio stampa Carabinieri TPC – (ITALPRESS).
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