Corte dei conti: l’Inps ha un patrimonio in rosso per la prima volta

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La Corte dei Conti lancia l’allarme e per la prima volta nella storia dell’Istituto rileva che l’Inps ha i conti in rosso. “Non è più procrastinabile una riforma della governance dell’Inps”. E’ quanto sottolinea la Corte dei Conti nella relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente per il 2015.

In particolare la spesa per le prestazioni istituzionali ammonta a 307,83 miliardi, con un incremento rispetto all’anno precedente di 4,43 miliardi, principalmente per l’aumento della spesa per pensioni (+4,26 miliardi). La spesa ha superato quindi nettamente le “entrate contributive” che, prosegue la relazione, “segnano un incremento di 3,32 miliardi sul precedente esercizio e risultano pari a 214,79 miliardi”.

Le pensioni vigenti sono oltre 21 milioni, di cui circa l’82% previdenziali. Nel corso del 2015 sono state liquidate 671.934 nuove prestazioni previdenziali e 571.386 nuove prestazioni assistenziali, con un incremento rispettivamente dell’8,5% e del 6,2% sul 2014.

Gli accantonamenti legati alla svalutazione dei crediti contributivi che non verranno mai incassati affossano la cassa previdenziale italiana.

La Corte sottolinea che l’esercizio 2015 si è chiuso con un risultato economico negativo per 16,3 miliardi, “condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 miliardi. In conseguenza di ciò, il patrimonio netto si attesta su 5,87 miliardi, con un decremento sul 2014 di 12,54 miliardi”.

“Per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016 (con un risultato economico negativo che si attesta su 7,65 miliardi) il patrimonio netto passi, per la prima volta dall’istituzione dell’ente, in territorio negativo per 1,73 miliardi”. Andando ancora oltre nel tempo e scontando il bilancio di previsione per il 2017 adottato dal presidente il 27 dicembre 2016 e in corso di approvazione da parte del Civ, mostra un risultato economico di esercizio negativo per 6,152 miliardi e un patrimonio netto che si attesta -7,863 miliardi.

I magistrati scrivono che la “movimentazione del patrimonio netto nel 2015, mostra con evidenza il peso che deriva da risultati economici negativi condizionati dal forte incremento dei crediti svalutati perché a rischio di realizzabilità”.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti dichiara che “Il sistema è assolutamente sostenibile”. “Oggi non sono previsti interventi perchè le risorse che fanno fronte alle situazioni che le leggi prevedono in termini di costi sono già definite dalla legge di bilancio, che garantisce la copertura di queste situazioni” conclude.

In sostanza, ha spiegato il ministro, quello che conta è che lo Stato sia sempre pronto e abbastanza dotato di risorse da coprire gli ammanchi dell’Istituto. Poletti ha poi aggiunto: “Naturalmente il confronto su come migliorare le performance dell’istituto sono sempre aperte e il dialogo tra governo e Inps è all’ordine del giorno quotidianamente”.

La gestione finanziaria di competenza dell’Istituto si chiude con un avanzo di 1,43 miliardi, determinata dalla somma algebrica di un risultato di parte corrente negativo per 3,43 miliardi e di parte capitale positivo per 4,86 miliardi.

“Al risultato contribuisce l’apporto dello Stato a titolo di trasferimenti pari a 103,77 miliardi, in aumento sul precedente esercizio di circa 5,33 miliardi”.

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