Crescita straordinaria: Utilities raggiungono un aumento del 79% nella produzione in dieci anni.

L’Assemblea generale di Utilitalia, svoltasi a Roma, ha evidenziato una significativa crescita del settore delle utilities italiane. Dal 2015 al 2025, il valore della produzione è aumentato da 38 miliardi a 68 miliardi, con un incremento del 15% degli occupati, passando da 90.000 a 104.000. Gli investimenti nel settore idrico hanno raggiunto i 80 euro pro capite e nel settore rifiuti si è registrato un avanzamento nella raccolta differenziata. Le sfide future includono la transizione ecologica e la sicurezza energetica, necessitando di una strategia robusta, investimenti ingenti e riforme normative.
Crescita e Sfide del Settore Utilities in Italia
ROMA (ITALPRESS) – Il settore delle utilities italiane ha mostrato un crescita significativa negli ultimi dieci anni, con il valore della produzione che è passato da 38 miliardi nel 2015 a 68 miliardi nel 2025, rappresentando un incremento del 79%. Parallelamente, il numero degli occupati è aumentato da 90.000 a 104.000, in un contesto di consolidamento industriale caratterizzato da fusioni e aggregazioni. Questi dati sono stati resi noti durante l’Assemblea generale di Utilitalia a Roma, commemorando il decennale della Federazione.
L’andamento del settore idrico è particolarmente rilevante: gli investimenti pro-capite sono saliti da 38 euro nel 2015 agli 80 euro previsti per il 2025, segnando un aumento del 110%. Tuttavia, rimane una lacuna nelle gestioni “in economia”, dove gli enti locali effettuano direttamente il servizio idrico, con investimenti che scendono a 29 euro per abitante. Per far fronte a un fabbisogno annuo di almeno 6 miliardi di euro, Utilitalia indica la necessità di un supporto pubblico supplementare di almeno 1 miliardo l’anno per il prossimo decennio.
Nel settore dei rifiuti urbani, i progressi nella raccolta differenziata, passata dal 47,5% nel 2015 al 67% attuale, evidenziano un percorso positivo, ma l’Italia deve affrontare obiettivi europei ambiziosi di riciclo e smaltimento. Per raggiungere questi obiettivi, il settore necessita di investimenti aggiuntivi pari a circa 4,5 miliardi, principalmente focalizzati su impianti e potenziamento dei sistemi di raccolta.
In tema di energia, la transizione verso la decarbonizzazione richiede investimenti programmati di circa 19 miliardi nei prossimi cinque anni, con particolare attenzione alla rete elettrica e alla produzione di energia rinnovabile. Le aziende del settore devono affrontare sfide cruciali per ottenere un equilibrio tra sicurezza energetica e sostenibilità ambientale, puntando su regolamentazioni evolutive e una forza lavoro altamente qualificata. Le priorità includono investimenti in infrastrutture e continuità operativa, nonché l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi gestionali.
Evoluzione del Settore Utilities: Dati e Prospettive Future
Roma ha ospitato l’Assemblea generale di Utilitalia, un’importante occasione per analizzare l’andamento del settore delle utilities in Italia, che ha visto un incremento significativo del valore della produzione, salito da 38 miliardi nel 2015 a 68 miliardi nel 2025. Il numero degli occupati ha registrato un aumento del 15%, passando da 90.000 a 104.000, in un contesto di consolidamento industriale caratterizzato da fusioni e aggregazioni. In media, ogni euro di fatturato genera 2,6 euro di produzione, dimostrando l’impatto economico delle utilities sui territori.
Il settore idrico ha visto un notevole incremento degli investimenti pro-capite, che sono passati da 38 euro nel 2015 a 80 euro previsti nel 2025, un incremento del 110%. Tuttavia, le gestioni “in economia” hanno mostrato investimenti significativamente più bassi, attestandosi a 29 euro per abitante. Il fabbisogno annuale stimato da Utilitalia è di almeno 6 miliardi, il che implica la necessità di risorse pubbliche aggiuntive oltre a quelle già previste dal PNRR.
Anche il settore dei rifiuti urbani ha visto progressi, con un aumento della raccolta differenziata dal 47,5% nel 2015 al 67% attuale. L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per il 2035, richiedendo un’effettiva riduzione della discarica. Per raggiungere questi obiettivi, è necessaria una maggiore dotazione impiantistica e potenziamenti per la raccolta differenziata, che richiederanno investimenti aggiuntivi di circa 4,5 miliardi.
Nel settore energetico, la transizione verso la decarbonizzazione è fondamentale, con l’UE che punta alla neutralità climatica entro il 2050. I piani delle principali utilities indicano investimenti programmati di circa 19 miliardi nei prossimi cinque anni. Le sfide future riguardano l’industrializzazione del settore, l’ottimizzazione delle gestioni, una governance efficiente e lo sviluppo di competenze lavorative orientate al cambiamento per affrontare le sfide ambientali e garantire la sostenibilità economica.
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