Federvini: Giacomo Ponti guida una filiera da 21,5 miliardi per un futuro sostenibile.

Il Settore Vini, Spirits e Aceti: Un Pilastro dell’Agroalimentare Italiano
In un panorama internazionale segnato da conflitti, instabilità geopolitica e incertezze commerciali, il settore italiano dei vini, spirits e aceti emerge come un consolidato pilastro dell’agroalimentare nazionale. Secondo le ultime stime di Nomisma per l’Osservatorio Federvini, nel 2024 l’export ha toccato i 10,5 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di 8,9 miliardi. Questo dato sottolinea la leadership dell’Italia sui mercati globali, supportata da una filiera che genera un valore complessivo di 21,5 miliardi di euro e conta oltre 40.000 imprese attive, impiegando circa 81.000 lavoratori.
Durante l’Assemblea Generale di Federvini, è stata ufficializzata la nomina di Giacomo Ponti come nuovo Presidente, subentrando a Micaela Pallini. Questo passaggio segna un momento storico in quanto Ponti è il primo rappresentante del comparto degli aceti a occupare questa posizione. “Siamo in un’epoca complessa e accetto questo incarico con grande senso di responsabilità. Federvini sarà un vocero forte per le nostre imprese”, ha dichiarato Ponti.
Nuovi Obiettivi e Sfide del Settore
La situazione macroeconomica in Italia presenta fattori di fragilità. Nel 2024, il PIL è incrementato dello 0,9%, e nel 2025 si prevede un andamento simile. Le vendite al dettaglio nel settore vinicolo mostrano segni di stabilità, ma ci sono segnali di debolezza. I vini generici e frizzanti affrontano difficoltà, ma il segmento degli spumanti di qualità sta avendo una crescita significativa. “Il Metodo Classico ha registrato una crescita del 7,1% e il Charmat dolce è aumentato del 2%”, ha aggiunto Ponti.
Il comparto degli spirits, nonostante le vendite siano calate del 3,2% rispetto al 2024, ha visto performance positive nel Gin, cresciuto del 14,2%. Anche gli aperitivi alcolici rimangono stabili, mentre si nota una flessione per prodotti come Grappa e alcuni liquori dolci. Gli aceti, al contrario, mostrano una crescita dell’1,8% nel primo trimestre del 2025, con un ottimo risultato per l’aceto di mele (+6,4%) e l’aceto di vino (+1,5%).
Ponti ha sottolineato l’importanza di questa crescita, affermando: “Le nostre tradizioni enogastronomiche sono un patrimonio culturale che dobbiamo proteggere e valorizzare”. Le tensioni internazionali, però, pongono sfide significative, con previsioni incerte riguardo a future tariffe sui prodotti italiani da parte degli Stati Uniti.
I leader del settore presentano una visione chiara per affrontare il futuro. Micaela Pallini ha lasciato la presidenza con un messaggio di gratitudine: “Abbiamo lavorato duramente in anni difficili, ora è il momento di continuare a rinforzare il nostro modello produttivo”.
Uno Scenario Complesso sul Mercato Internazionale
Anche se le esportazioni degli ultimi cinque anni hanno mostrato un andamento positivo, il contesto attuale è preoccupante. Le tensioni commerciali con paesi come gli Stati Uniti potrebbero portare a ulteriori complicazioni. Al momento, pensare a tariffe che possano aumentare fino al 20% su vini, spirits e aceti rappresenta una spada di Damocle per le filiere italiane.
Ponti ha affermato: “Abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa, in grado di sostenere il dialogo e prevenire ogni escalation. Non possiamo permettere che le nostre aziende soffrano l’incertezza dettata dalle attuali tensioni geopolitiche”. In quest’ottica, la Federazione si sta attivando per monitorare e tutelare le indicazioni geografiche, un aspetto cruciale per valorizzare la distintività dei prodotti italiani.
Dati recenti mostrano un valore di mercato di 81,4 miliardi di euro nel settore della ristorazione per il 2024, con un incremento dell’1%. Il vino, insieme alle bollicine, continua a svolgere un ruolo centrale nelle occasioni sociali, dimostrando la resilienza di questo comparto.
Ponti chiude con un messaggio forte: “Il nostro obiettivo è chiaro: creare valore non solo economico, ma anche reputazionale per le aziende italiane”. Questo approccio mira a far crescere il sistema Italia nel panorama globale, favorendo un’immagine di qualità e innovazione.
Per ulteriori informazioni consultare i dati ufficiali di Federvini e Nomisma.
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