Giordania, attacco terroristico al castello di Kerak: 10 morti

Nuovo attacco terroristico in Giordania. Questa volta il teatro degli avvenimenti è una cittadina a circa 120 chilometri da Amman precisamente la zona turistica di Kerak, dove sorgono le rovine del famoso castello crociato. Uomini armati, non è chiaro se dello stesso commando, hanno quindi cominciato a sparare contro una stazione di polizia presso il castello “ferendo numerosi agenti e passanti”. I terroristi, sembra 5 o 7, hanno prima sparato verso gli agenti di pattuglia per poi spostarsi verso la zona del castello prendendo di mira i turisti presenti. Infine si sono barricati all’interno facendosi scudo di alcuni stranieri e di qualche dipendente locale.

 Secondo un primo bilancio 10 le vittime, tra queste una turista canadese e 5 agenti. Una dozzina di persone che erano finite in mano ai militanti sono state liberate dalle teste di cuoio dopo un drammatico assedio: diversi terroristi sarebbero stati uccisi.
La Giordania è in allarme da tempo a causa della crisi in Siria. Deve fronteggiare la presenza di cellule islamiste e la minaccia di quelle che arrivano dall’esterno. Un doppio pericolo sottolineato da numerosi episodi di violenza. E’ probabile, quindi, che anche questo attacco sia stato eseguito da combattenti del sedicente Stato islamico, che sempre oggi hanno insanguinato di nuovo la città portuale di Aden, nel sud dello Yemen, dopo l’attentato alla base di Solban di appena otto giorni fa, in cui morirono 50 soldati.

Altri attentati in Giordania

Diversi attentati simili contro le forze yemenite sono stati compiuti e rivendicati in passato dall’Isis a Aden, dove ha sede il governo internazionalmente riconosciuto del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, vicino all’Arabia Saudita.
Situazioni nuove che si sono saldate con una vecchia “tradizione” estremista. Inoltre la Giordania è da sempre uno dei migliori alleati degli USA nella lotta al radicalismo, prima quello qaedista, successivamente i seguaci del Califfo. I suoi servizi sono ritenuti tra i più abili e con ottima conoscenza del quadro regionale attraverso una rete di agenti presenti dalla Siria all’Iraq. L’attentato di Kerak, colpendo i turisti, è chiaramente un tentativo di alzare la sfida, attirare maggiore attenzione internazionale e incidere sulla precaria economia del paese.