L‘Organizzazione mondiale della sanità ha indetto per oggi la giornata mondiale delle donazioni di sangue: “Dona sangue. Dona adesso. Dona spesso”: un invito pensato per essere una risposta alla domanda “come posso aiutare”?
Un appello rivolto a tutti, tutti coloro che possono donare sangue. Perché le emergenze, come suggerisce il termine, colpiscono senza preavviso e donare . Un vero e proprio salvavita.
Donare sangue aiuta a salvare vite. In seguito a trami per incidenti d’auto o disastri naturali, durante interventi chirurgici, in caso di emorragie in prossimità del parto, in caso di patologie come la talassemia, come supporto in caso di chemioterapie, trattamenti che possono distruggere anche le cellule del sangue.
Un bisogno che, globalmente, stima l’Oms, permette di raccogliere circa 112 milioni di unità donate, la metà delle quali provenienti dai paesi ad alto reddito dove anche il tipo di beneficiari varia rispetto ai paesi a basso reddito. Nei paesi ad alto reddito il 76% di tutte le trasfusioni vengono fatte a persone oltre i 65 anni d’età.
Relativamente all’Italia, secondo i numeri elaborati dal Centro nazionale sangue, il nostro paese raggiunge l’autosufficienza grazie alle compensazioni regionali, e nel 2016 sono stati registrati un milione e 688mila donatori, in diminuzione di circa 40mila unità rispetto all’anno precedente e la più bassa dal 2011. Si tratta però di un calo fisiologico, dovuto all’invecchiamento della popolazione. Motivo in più, ricordano gli esperti, per incentivare la donazione da parte dei giovani.
Per donare, in termini generali, non sono richiesti requisiti particolari. Possono donare tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, in buono stato di salute e con peso non inferiore ai 50 kg. Al tempo stesso però questo non significa che sia sufficiente presentarsi presso una struttura trasfusionale e rispondere ai criteri di cui sopra per diventare donatore: perché questo accada il candidato a diventarlo deve rispondere a una serie di domande relative alla propria storia medica e stili di vita, volti a conoscere lo stato di salute della persona e la presenza di eventuali fattori di rischio, sia per il donatore che per il ricevente. Accanto a una corretta anamnesi, vengono compiute anche analisi preliminari per il donatore – quali misurazione della pressione arteriosa, frequenza cardiaca e valore dell’emoglobina – per verificare l’idoneità a donare (la quale risponde a caratteristiche specifiche per ciascun tipo di donazione).
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