Cronaca

Troppi giorni di malattia, Inps sospende indennizzo: azienda se ne fa carico

L’Inps ha sospeso l’indennizzo per malattia  a un giovane malato di tumore perché scaduti i termini dei 180 giorni di malattia previsti dalla legge e il titolare dell’azienda decide di continuare a retribuirlo.

L’Istituto sulla questione ha precisato:”È stato garantito al ragazzo tutto quello che le norme prevedono in queste situazioni, ovvero la possibilità di indennizzare l’azienda per la parte di retribuzione corrisposta al malato entro il limite massimo annuo di 180 giorni, raggiunto l’11 settembre. Da quella data le leggi non consentono di riconoscere ulteriori periodi indennizzabili quest’anno”.

La vicenda

E’ successo a Cesenatico a Steven Babbi, un ragazzo non ancora 22enne affetto da Sarcoma di Ewing, una grave forma tumorale che colpisce le ossa e che ne ha impedito la regolare crescita fisica.

Steven non può tornare a lavorare e da settembre non percepisce più soldi dall’Inps. I colleghi di Steven volevano fare una colletta per lui, ma poi il titolare della ditta dove lavora che produce imballaggi e dove il ragazzo fa il terminalista, ha deciso di continuare a pagarlo.

La sua azienda ha continuato ad erogargli lo stipendio, rifiutando anche la colletta proposta dai colleghi e decidendo di continuare a pagare quel giovane operaio che da mesi è nel letto d’ospedale.

Una storia di sofferenza ma anche di altruismo

Il ragazzo ha passato gran parte della sua breve vita a lottare contro la malattia e purtroppo dovrà farlo ancora. Nonostante il 22enne abbia dovuto sempre lottare contro una forma aggressiva di cancro, è anche riuscito a diplomarsi preso l’istituto professionale di Cesena. I suoi datori di lavoro Rocco De Lucia e Barbara Burioli lo sostengono nella lotta: “Prima che sopraggiungesse l’obbligo di assumere una persona diversamente abile, non abbiamo avuto dubbi a puntare su di lui, nella convinzione che il lavoro potesse dargli un ulteriore stimolo per continuare a combattere la sua battaglia personale”. “È un ragazzo infinitamente disponibile e positivo, per questo la sua presenza ha rappresentato, fin dal suo arrivo, un valore aggiunto per tutta l’azienda”.

E sul provvedimento dell’Inps aggiungono: “Ci spiace molto della situazione che si è creata. Capisco l’obbligo di rispettare le leggi e i regolamenti, ma se tali leggi sono sbagliate, dobbiamo ribellarci e cambiarle, perché non è giusto negare lo stipendio ad un giovane gravemente malato che ha sempre fatto il suo dovere”.

“Agiremo con tutti i mezzi per sostenere Steven e contestualmente sensibilizzare le istituzioni perché intervengano e trattino con maggiore umanità e rispetto i lavoratori come lui”.

Redazione

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