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Juventus, intervista Buffon: “Non smetterei mai di giocare”

Intervista Buffon. Il numero uno della Juventus è stato ospite della trasmissione di Maurizio Costanzo, ‘L’intervista’. Il portiere bianconero si è confessato allo storico conduttore, parlando di ritiro, del suo “erede” calcistico, dei suoi momenti più belli e di ‘Calciopoli’.

Intervista Buffon: “Non voglio creare false aspettative”

Buffon deve ancora decidere se proseguire al termine di questa stagione o se lasciare il calcio: “Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni. La verità è che mi devo incontrare con il presidente, col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato. Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare”.

Intervista Buffon: “Il momento più brutto non è la Serie B”

Alla domanda sui momenti preferiti e su quelli peggiori con la maglia della Juventus, il bianconero risponde a sorpresa: “Il più bello è stato il primo di questi sei scudetti, è stato liberatorio. Come un cerchio che si chiudeva. Il periodo più brutto non è stato la Serie B, ma gli anni in cui sono arrivati i settimi posti. Avevamo perso la nostra identità, la nostra anima. E per uno che aveva vissuto l’epopea juventina, ritrovarsi in una situazione simile era soffocante”.

Intervista Buffon: “Quanti bravi e giovani portieri…”

Secondo il numero uno bianconero, ci sono molti talenti in rampa di lancio, nel suo ruolo: “Sicuramente per doti e inizio carriera Gigio Donnarumma è il portiere che in questo momento è sulla bocca di tutti. Lo è in maniera meritata. Poi ci sono anche due o tre ragazzi che secondo me sono partiti un anno o due più indietro rispetto a lui. Sono di grande prospettiva”.

Intervista Buffon: “Calciopoli mi ha fatto male”

Il portiere, poi, parla anche di ‘Calciopoli’: “Mi ha fatto male. Non tanto, tantissimo. Perché sono stato gratuitamente infangato non una volta, ma ben due volte e su un aspetto che per me è fondamentale, ossia, la lealtà sportiva. Su quello proprio non transigo. La cosa che mi ha fatto soffrire di più è il calcioscommesse. Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo ed a un uomo che non se le meritava assolutamente. Non porto rancore nei confronti di nessuno. Se dovessi rivedere certe persone, però, un pochino mi innervosirei…”.

Roberto Parisi

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