La Corte europea dei diritti umani respinge il ricorso di Alberto Stasi: resterà in carcere senza concedere suggerimenti a Chiara Poggi.

Alberto Stasi resta in carcere: le ultime novità sul caso Chiara Poggi
Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi avvenuto nel 2007 a Garlasco, ha visto respinto il suo ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo. La richiesta di revisione del processo è stata bocciata, confermando la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione nel 2018. La difesa di Stasi aveva sostenuto che un testimone fondamentale non fosse stato ascoltato durante il processo d’appello, ma la Cedu ha stabilito che le prove a carico dell’imputato erano sufficienti senza la testimonianza in questione.
La reazione della famiglia Poggi e le prossime tappe del caso
Il legale della famiglia Poggi, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, ha commentato la decisione della Corte europea come un passo importante per mettere definitivamente fine alla vicenda giudiziaria. La famiglia della vittima ha atteso con ansia l’esito del ricorso presentato da Stasi, ma ora si concentra sulla giustizia già ottenuta con la condanna dell’assassino di Chiara. Alberto Stasi, che ha sempre proclamato la sua innocenza, potrà continuare a scontare la sua pena in carcere, con la prospettiva di poter accedere al lavoro esterno a partire dal 2023.
La morte di Chiara Poggi risale ormai a 18 anni fa, ma il caso continua a suscitare interesse e dibattiti in Italia. La giovane venne ritrovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco, uccisa con un oggetto contundente. Le indagini portarono all’arresto di Alberto Stasi, che successivamente fu rilasciato ma poi condannato per omicidio semplice. Il processo ha visto diverse fasi di appello e revisione, con la conferma della pena nel 2015 e il ricorso respinto dalla Cedu nel 2025.
Le prossime tappe del caso vedono Stasi potenzialmente libero tra tre anni e mezzo, a patto che mantenga un comportamento corretto in carcere. La famiglia Poggi continua a chiedere giustizia per la giovane Chiara, che è stata strappata alla vita troppo presto in circostanze tragiche. Il caso rimane uno dei più discussi degli ultimi anni in Italia, con molte persone che si interrogano sulla verità dei fatti e sul destino dell’assassino condannato.
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