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La decontribuzione decisiva per il Sud, afferma Provenzano

Roma – Il Partito Democratico ha tenuto una conferenza stampa per presentare l’iniziativa “Sociale, verde, giusta: l’Europa che vogliamo”. In questa iniziativa, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione attuale e al futuro del Sud Italia. Secondo Provenzano, il negoziato dipende dal progetto che viene messo in campo, che deve essere credibile per ottenere risultati concreti. Purtroppo, manca un piano di sviluppo e investimenti che rappresenti un vero cambiamento per il Sud.

Il ministro ha ricordato che la decontribuzione era una delle bandiere del Piano 2030 per il Sud, che prevedeva una strategia basata su quattro pilastri: la spinta agli investimenti pubblici, l’avvio delle Zone economiche speciali (Zes) e una nuova politica per le aree interne. Tuttavia, Provenzano ha sottolineato che queste strategie stanno venendo cancellate, mentre si prepara l’introduzione dell’autonomia differenziata.

Secondo Provenzano, l’autonomia differenziata sarebbe dannosa per il Paese nel suo complesso e condannerebbe il Sud a un destino di marginalità politica, economica e sociale. Il ministro ha criticato l’approccio della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, definendo la sua posizione come una “furia ideologica e iconoclasta”. Meloni si è opposta agli interventi per un Sud produttivo e ha smantellato il Piano 2030, che era stato un precursore del Next Generation Eu.

Provenzano ha evidenziato che il costo del lavoro è aumentato per migliaia di imprese del Sud dopo la fine della decontribuzione, senza alcun preavviso. Questo ha messo a rischio la competitività delle aziende del territorio. Inoltre, il ministro ha denunciato il tentativo di destinare i fondi del Sud a progetti anacronistici come la costruzione di un Ponte, ritenuto già bocciato dal ministero dell’Ambiente.

In conclusione, Provenzano ha espresso la sua preoccupazione per il futuro del Sud Italia e ha chiesto un maggiore impegno da parte del governo per garantire investimenti e sviluppo economico in questa regione. La situazione attuale rischia di aumentare la disparità tra Nord e Sud e di compromettere il benessere di milioni di persone che vivono nel Mezzogiorno. La politica degli interventi mirati e delle strategie di sviluppo deve essere prioritaria per superare le disuguaglianze e promuovere la crescita e il benessere di tutto il Paese.

Redazione

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