La Sapienza di Roma scopre microRNA per combattere tumori e metastasi. Innovazione promettente.

Un Brevetto Innovativo contro il Cancro: MicroRNA di Origine Naturale
Un importante passo avanti nella lotta contro il cancro arriva da un’innovativa collaborazione tra la farmaceutica italiana Aurora Biosearch di Bollate (MI) e il Systems Biology Group Lab dell’Università Sapienza di Roma, guidato dal professor Mariano Bizzarri. Questo team ha sviluppato un brevetto che sfrutta un mix di microRNA di origine animale, capace di inibire la crescita dei tumori e le metastasi. La ricerca ha dimostrato come questi microRNA, estratti dal micro ambiente embrionale, riducano l’invasività e la migrazione delle cellule tumorali, due caratteristiche chiave nel processo metastatico.
Seppur il cammino verso l’approvazione di un farmaco possa sembrare lungo, le evidenze scientifiche raccolte offrono nuove opportunità di ricerca e sviluppo. Bizzarri, non solo direttore del laboratorio, ma anche una figura chiave nel Comitato Interministeriale per lo Spazio, ha un passato rilevante, avendo ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana. I risultati del brevetto sono stati pubblicati nella rivista International Journal of Molecular Sciences, nell’articolo intitolato “miRNAs from Zebrafish Embryo Extracts Inhibit Breast Cancer Invasiveness and Migration by Modulating miR-218-5p/PI3K Pathway”.
MicroRNA e la Riprogrammazione delle Cellule Tumorali
I microRNA (miRNA) sono piccole sequenze di RNA che giocano un ruolo cruciale nella regolazione dell’espressione genica in vari organismi. Nel campo della ricerca sul cancro, Mariano Bizzarri e Aurora Biosearch si concentrano sulla riprogrammazione delle cellule tumorali. Questo processo, definito “tumor reversion”, implica la trasformazione delle cellule tumorali da un fenotipo maligno a uno benigno, ispirato dai meccanismi embrionali che guidano lo sviluppo della vita. La ricerca suggerisce che questi meccanismi possano rivelare informazioni utili per lo sviluppo di cure efficaci.
Durante le prime fasi dello sviluppo embrionale, è stato osservato che l’immissione di cellule tumorali in embrioni può portare alla loro trasformazione in cellule benigne oppure indurre morte programmata (apoptosi). Andrea Pensotti, coautore dello studio sui microRNA, ha sistematizzato queste osservazioni nella sua tesi di dottorato all’Università Campus Bio-Medico di Roma, culminando nel lavoro “The phenotypic reversion of cancer: Experimental evidences on cancer reversibility through epigenetic mechanisms”.
Secondo l’articolo pubblicato, le terapie anticancro tradizionali si concentrano prevalentemente sulla repressione della proliferazione cellulare e sull’eliminazione delle cellule tumorali. Tuttavia, trascurano aspetti significativi come la plasticità fenotipica e l’invasione metastatica. I ricercatori si sono concentrati su inibitori di PI3K, enzimi cruciali coinvolti in processi di crescita e proliferazione cellulare, utilizzati per trattare vari tipi di cancro, in particolare il cancro al seno. Le mutazioni nella via di segnalazione PI3K possono portare a una progressione della malattia e alla resistenza ai farmaci, evidenziando la necessità di approcci terapeutici alternativi.
Il metodo di Bizzarri e Aurora Biosearch si distingue poiché punta a inibire la sintesi alla base delle vie di segnalazione disfunzionali nelle cellule tumorali, offrendo una nuova possibilità per superare i limiti delle attuali terapie mirate a PI3K. Fasi precedenti di ricerca hanno dimostrato che speciali mix di miRNA estratti da uova di pesce possono stimolare significativamente l’apoptosi nel cancro del colon e indurre la reversione tumorale.
Bizzarri ha affermato: “La nuova ricerca dimostra come il fenotipo tumorale mantenga la sua plasticità e possa essere epigeneticamente modulato per favorire la conversione del tumore in un fenotipo non metastatico. Questo è particolarmente rilevante poiché la letalità dei tumori è principalmente dovuta alla loro abilità di metastatizzare. I nostri studi hanno dimostrato che questi microRNA possono influenzare vari tipi di tumori, non solo quelli al seno, ma anche di colon, fegato e pancreas.”
L’approccio terapeutico sviluppato porta quindi la speranza di non solo riconfigurare il fenotipo tumorale, ma anche di rendere le cellule tumorali più sensibili ai trattamenti convenzionali, contribuendo a ridurre gli effetti collaterali che influiscono sulla qualità della vita dei pazienti. Bizzarri conclude: “La nostra nuova scoperta permette di guardare al futuro della lotta contro il cancro con rinnovato ottimismo, sfruttando risorse naturali per eliminare le minacce più gravi.”
Questa ricerca rappresenta un progresso importante nel campo della medicina oncologica, evidenziando la potenzialità dei microRNA come strumento innovativo nella cura dei tumori. Fonti: International Journal of Molecular Sciences, Università Sapienza di Roma, Aurora Biosearch.
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