Liste d’attesa: Salutequità, una piattaforma ancora distante dai cittadini.

Liste d’attesa: Salutequità, una piattaforma ancora distante dai cittadini.

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Milano, Ospedale Mangiagalli: Nuovo Punto di Accoglienza per Donne

Milano si arricchisce di un’importante iniziativa con l’apertura di un nuovo punto di accoglienza presso l’Ospedale Mangiagalli. Questa struttura si propone di fornire supporto alle donne in vari momenti della loro vita, tra cui gravidanza e puerperio. A testimonianza del suo impegno nel garantire la migliore assistenza possibile, l’ospedale ha recentemente ricevuto donazioni di attrezzature mediche di alta tecnologia, come un TAC e un ecografo per il reparto di radiologia.

La Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa: Un’Analisi Necessaria

In un contesto sanitario in evoluzione, la Piattaforma nazionale delle liste di attesa è stata creata per attuare importanti cambiamenti nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Secondo Tonino Aceti, Presidente di Salutequità, ciò che emerge è che "la piattaforma non parla la lingua dei cittadini", lasciando spazio a interrogativi e insoddisfazione.

Obiettivi e Critiche alla Piattaforma

La Piattaforma, introdotta dalla Legge 107/2024 e regolamentata dal Decreto del Ministero della Salute del 17 febbraio 2025, si prefigge due obiettivi principali: il primo è quello di monitorare in modo capillare i tempi di attesa e altri indicatori, al fine di fornire un quadro chiaro e dettagliato sull’accesso alle cure in tutto il paese. Il secondo obiettivo è garantire una maggiore trasparenza, in un ambito storicamente poco chiaro per i cittadini.

Nonostante le buone intenzioni, Aceti sottolinea che i risultati sono ancora insoddisfacenti. "La montagna ha partorito un topolino", afferma, evidenziando che i dati, attesi in tempo reale, sono ancorati a informazioni risalenti a maggio 2025. Inoltre, il linguaggio utilizzato nella piattaforma è complesso e poco accessibile per la maggior parte dei cittadini.

La Necessità di Maggiore Trasparenza

Un altro aspetto cruciale è la trasparenza del SSN. Aceti e il suo team di Salutequità osservano che, sebbene la piattaforma prometta maggiore chiarezza, i dati disponibili sono limitati a livello nazionale, rendendo difficile per i cittadini valutare l’efficienza dei propri servizi sanitari locali. Senza informazioni sugli specifici tempi di attesa per le prestazioni nelle diverse Regioni e le eventuali agende chiuse, il cittadino è lasciato in una situazione di vulnerabilità.

L’Accordo di Programma per il Governo delle Liste di Attesa del 2019-2021 stabilisce chiari principi di prossimità e raggiungibilità, che sembrano essere ignorati nella pratica. "Serve un rinnovamento immediato della piattaforma per garantire un accesso più diretto e comprensibile alle informazioni sanitarie", ha dichiarato Aceti.

Autorità e Competenze a Confronto

Non solo cittadini e associazioni possono trarre vantaggio da una maggiore chiarezza; anche le autorità locali, come Presidenti di Regione e Direttori Generali, devono avere accesso a dati attuali per migliorare il servizio. L’assenza di informazioni dettagliate sui tempi di attesa e sulle prestazioni erogate non consente di apportare modifiche utili e tempestive.

Aceti ha sottolineato che la piattaforma deve diventare uno strumento di empowerment per i cittadini: "Abbiamo bisogno di dati che siano facilmente navigabili e comprensibili, affinché i cittadini possano esercitare i loro diritti e valutare l’efficienza del sistema sanitario".

Prospettive Future: Verso un SSN più Trasparente

L’obiettivo finale è quello di costruire un Servizio Sanitario Nazionale in grado di ripristinare la fiducia dei cittadini, attraverso una maggiore trasparenza e responsabilizzazione. Una revisione urgente della Piattaforma Nazionale delle Liste di Attesa potrebbe segnalare un passo decisivo in questa direzione.

Secondo numerosi esperti, inclusi membri del Ministero della Salute, è fondamentale "rafforzare i legami tra le istituzioni sanitarie e i cittadini, rimettendo al centro della discussione la qualità e l’accessibilità delle cure". Le parole dell’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza, risuonano forti: "Il giusto accesso alla salute non è solo un diritto, ma un dovere da garantire in modo trasparente e responsabile".

Per una salute migliore nella nostra società è necessario che ciascun attore coinvolto, dall’ente regionale fino al cittadino, collabori per l’implementazione di un sistema sanitario che funzioni per tutti.

Referenze ufficiali:

  • Legge 107/2024
  • Decreto del Ministero della Salute del 17 febbraio 2025
  • Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa 2019-2021

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