Tecnologia

Mac Pro battuto da PC assemblato su Photoshop

Un video pubblicato da Tech Guy su YouTube confronta un modello di Mac Pro del valore di 5.600 dollari con un PC basato sul nuovo processore AMD Ryzen R7 1700 che costa circa 1.500 dollari.

Un video che fa parte di una serie di Tech Guy creata per far comprendere ai creatori i vantaggi e le differenze fra i vari strumenti utilizzabili.

I due sistemi sono stati confrontati prendendo come metro di paragone un benchmark di Photoshop.

Nel video si vede che Mac Pro impiega 15 secondi per completare l’operazione. Il sistema con Ryzen solamente 8,8 secondi con frequenze stock, 7,7 secondi operando un leggero overclock (a 3.5GHz).

Le considerazioni che si possono compiere sono molteplici. Probabilmente ci sono ambiti in cui Mac Pro può dire ancora la sua, tuttavia il paragone con lo specifico test – considerando anche la differenza di costo e l’ambiente di lavoro potenzialmente caro all’acquirente di Mac Pro – rendono i risultati quasi impietosi per la macchina di Apple.

A questo punto acquistare un Mac Pro oggi può non essere la soluzione migliore.

Limiti del Mac Pro

Al debutto Mac Pro sorprendeva per il form factor estremamente curato e innovativo per una macchina professionale.

Tuttavia la mancanza di una strategia di aggiornamenti da parte di Apple lo ha reso molto presto obsoleto. A tal punto da costringere la società a progettarlo nuovamente da zero rendendolo modulare.

Sul Mac Pro troviamo due AMD Fire Pro D700, mentre sul PC una NVIDIA GeForce GTX 1080, ma ricordiamo che il test utilizzato nel video non fa uso della GPU.

Gran parte della spesa necessaria per acquistare Mac Pro è dovuta alle due GPU. Quest’ultime non vengono utilizzate nel test, e anche le memorie RAM ECC DDR4 da 3.200 MHz pesano sul prezzo finale rispetto alle più economiche DDR3 da 1.866MHz del sistema Ryzen.

E queste sono due componenti che il test non prende in esame. Il test è decisamente CPU-intensive, e in quest’ambito Mac Pro utilizza un Intel Xeon E5-1680 v2 con architettura Ivy Bridge.

Il risultato finale fa capire principalmente una cosa: i passi in avanti lato istruzioni per clock (IPC) compiuti in questi anni.

L’Apple ha finalmente ammesso l’errore. Ha annunciato formalmente nuovi computer con design progettato da zero per rispondere meglio alle mutevoli esigenze dell’evoluzione tecnologica.

Redazione

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