Maltrattamenti e insulti ai bambini dell’asilo: a processo i gestori

0

Maltrattamenti e insulti ai bambini di un asilo della Prenestina a Roma. Due gli imputati accusati di violenze di vario genere: lanciavano i bambini su un materassino adibito a cuccia del cane e poi li insultavano chiamandoli deficienti, mongoloidi, handicappati. L’asilo ora è chiuso e la Procura ha chiesto il giudizio immediato.

Maltrattamenti e insulti ai bambini: richiesto il rito abbreviato

I due imputati sono stati arrestati lo scorso 13 giugno. Ora entrambi, accusati di percosse e maltrattamenti, hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato dopo la scelta del pm di respingere la proposta di patteggiamento. I bambini vittime delle angherie dei due educatori sono sedici.

I due avrebbero trasformato l’asilo in un posto da incubo. I due educatori sono fratello e sorella, lui di 30 e lei di 40 anni. Oltre agli insulti, la coppia schiaffeggiava i piccoli, tenendoli in una condizione igienica precaria.

A far scattare la molla delle indagini la segnalazione della famiglia di una bimba di 1 anno, che secondo i genitori rientrava dal nido con evidenti segni di un pianto prolungato. Le violenze sono stata scoperte grazie ai filmati delle micro telecamere piazzate dagli agenti della Polaria di Fiumicino. Tra i bambini c’era anche un cane con una cuccia dove i piccoli entravano liberamente vista la completa assenza di controlli.

Gli inquirenti hanno portato alla luce anche una situazione di irregolarità all’interno della struttura, risultata abusiva, e in cui sarebbero stati ingaggiati dipendenti in nero. Si trattava di un appartamento senza alcuna indicazione sul tipo di servizio offerto, nessuna insegna, e nessuna ricevuta fiscale. 18 le famiglie costituitesi parte civile nel processo a carico dei due imputati. Il pm ha respinto la richiesta di patteggiamento e i due andranno a giudizio con rito abbreviato.

“Trattamenti disumani e pietosi”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico dei due indagati lo scorso 11 giugno. Si sarebbe trattato di condotte gravissime e reiterate, cui si sarebbero aggiunti episodi di violenza fisica tra i quali schiaffeggiamenti e percosse.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *