Milan, Gattuso domani spegne 40 candeline: “Invidio Allegri”

Milan, Gattuso domani spegne 40 candeline: “Invidio Allegri”

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Domani compirà 40 anni, ma ha ancora lo spirito di un ragazzino. Gennaro Gattuso sta vivendo con entusiasmo la sua nuova avventura da allenatore del Milan e sta raccogliendo le prime gioie: “Farò di tutto per restare, mi sento a casa mia ma con più responsabilità che da giocatore. Invidio la serenità di Allegri, mi piace il gioco di Sarri e mi rivedo in Conte”.

“In questo momento bisogna fare risultati”, Ringhio lo sa bene e i punti iniziano ad arrivare: “La nuova società ha investito moltissimo. Mi ha dato grande responsabilità e fiducia, da parte mia c’è grande rispetto e farò di tutto per continuare. Ma non voglio essere un peso per il Milan, anzi. Sono l’ultimo problema. È normale che mi piacerebbe continuare, mi sento a casa mia, con ancora più responsabilità nei confronti del club rispetto a quando giocavo”.

Obiettivo Champions

L’Europa è a soli due punti, ma non è di certo la classifica che si auspicava il Milan. Gattuso ammette alle colonne del Corriere dello Sport: “Difficile non guardarla, ma il lavoro ci porterà a migliorarla. Sto gestendo i giocatori per cercare di coinvolgerli tutti, serve dare minutaggio a tutti. L’importante è lavorare sul concetto di squadra, conoscere le proprie debolezze per migliorarsi. Cutrone? È acerbo ma assomiglia a Pippo, ha le sue stesse movenze e il suo stesso veleno”.

“I mister che stimo particolarmente sono tre”

Invidia? Solo verso tre mister: “Cosa invidio ad Allegri? Si fa scivolare tutto addosso, può perdere anche 15 giocatori per infortunio ma non si piange addosso e gestisce il gruppo in modo incredibile. Di Sarri mi piace tanto vedere come gioca il suo Napoli e, per come prepara la partita e vede il calcio, mi rivedo un po’ in Conte anche se a me ovviamente manca ancora tanto per raggiungere certi livelli”.

“Con Ancelotti rapporto splendido”

Il suo modello è senza dubbio uno dei suoi allenatori storici: “Ancelotti per me non è stato solo un allenatore ma anche fratello, amico e papà: è stato tutto. Nei momenti di debolezza ci appoggiavamo a vicenda, tuttora abbiamo un rapporto incredibile”.

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