Monte Bianco: si teme attentato. Fermato furgone con 2kg di tritolo

Monte Bianco: si teme attentato. Fermato furgone con 2kg di tritolo

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Venerdì pomeriggio alla frontiera italiana, nei pressi del Monte Banco in Valle d’Aosta la polizia ha bloccato un furgone con targa straniera, ritenuto sospetto. Una giusta deduzione dato che poi si sarebbe scoperto che il furgone conteneva nascosti nel vano dell’autoradio ben 2 kg di tritolo.

Una segnalazione partita dalla Polizia di Milano

La segnalazione era arrivata nei giorni scorsi alla questura di Milano. Una segnalazione molto dettagliata: nel giro di poche ore, al massimo qualche giorno, un furgone carico di droga con a bordo alcuni slavi sarebbe entrato in Italia dal valico del Monte Bianco. Venerdì il fermo. Ma nel furgone con targa bosniaca, un Mercedes Sprinter di colore bianco, non c’era eroina. Nascosti nel vano dell’autoradio c’erano due panetti di tritolo da un chilogrammo l’uno e un paio di detonatori.

Il ritrovamento ha immediatamente fatto scattare l’allerta terrorismo. Il furgone proveniva dal Belgio ed era diretto nei Balcani. Dopo ore di verifiche frenetiche, gli investigatori hanno escluso legami con ambienti eversivi. Si resta nell’ambito della criminalità organizzata, l’ipotesi più concreta sembra portare a batterie di rapinatori slavi o nomadi. Alla guida del furgone c’era un bosniaco, 56 anni, senza precedenti in Italia, con permesso di soggiorno francese. Sul mezzo, altri quattro connazionali, che ieri sono stati interrogati dal procuratore capo di Aosta, Paolo Fortuna, e dal sostituto Luca Ceccanti. Loro però, almeno secondo le prime informazioni, non avrebbero nulla a che fare con l’esplosivo. Gli investigatori hanno invece fermato il 56enne.

Esclusa la pista terroristica

Dopo una giornata di indagini e supposizioni,  l’Antiterrorismo avrebbe escluso legami tra il 56enne e ambienti jihadisti. I cinque a bordo hanno detto di essere diretti in Croazia. Da lì, probabilmente, avrebbero dovuto raggiungere la Bosnia. Ma su questo le indagini sono all’inizio. Resta da capire a chi fosse destinato l’esplosivo e da dove sia effettivamente partito il carico.

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