Obesità in Italia: 1 donna su 10 colpita, situazione in crescita allarmante.

Obesità in Italia: 1 donna su 10 colpita, situazione in crescita allarmante.

20250628_0354.jpg

Nuove Terapeutiche per l’Obesità: Una Rivoluzione in Italia

ALBANO LAZIALE (ITALPRESS) – L’Italia ha finalmente accolto nuovi farmaci per il trattamento dell’obesità, inclusi gli agonisti del recettore GLP-1 (GLP-1RA) e il dual agonist (GLP1 + GIP). Questi farmaci imitano gli ormoni naturali prodotti dall’intestino, stimolando il rilascio di insulina e contribuendo al controllo dei livelli glicemici nei pazienti con diabete di tipo 2. Recenti ricerche dimostrano che queste terapie sono anche efficaci nella gestione del peso, cambiando radicalmente il panorama terapeutico per gli individui obesi. La tematica verrà approfondita nel “3° AME Obesity Update”, previsto per il 28-29 Giugno all’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale, patrocinato dall’AME (Associazione Medici Endocrinologi).

L’obesità è diventata un tema di crescente preoccupazione in Italia, con un incremento del 38% tra il 2003 e il 2023, secondo i dati Istat. Oggi, circa 6 milioni di italiani, in particolare giovani adulti, affrontano questa condizione. Le statistiche mostrano un aumento dal 2,6% al 6,6% tra le donne nella fascia di età 18-34 anni. “I nuovi farmaci rappresentano strumenti terapeutici pionieristici in grado di modificare il corso della malattia”, afferma Andrea Frasoldati, Presidente dell’AME.

Implicazioni sulla Salute delle Donne

Il peso dell’obesità è particolarmente gravoso per le donne, che affrontano stigmi sociali e colpevolizzazione. Le problematiche relative alla fertilità e alla gravidanza sono molteplici: difficoltà al concepimento, rischio di aborto spontaneo, diabete gestazionale e disordini fetali sono solo alcuni dei rischi associati. “Gli analoghi del GLP-1 possono essere utilizzati per ridurre il peso in vista di una possibile gravidanza”, spiega Silvia Irina Briganti, membro della commissione obesità dell’AME. È fondamentale che le donne siano informate riguardo ai rischi per il feto e che ricevano supporto medico multidisciplinare.

L’influenza del benessere psicologico è cruciale nella gestione dell’obesità. “La fame emotiva rappresenta una sfida importante; un obeso su tre lotta con disturbi alimentari compulsivi”, sottolinea Simonetta Marucci. La terapia farmacologica, sebbene utile, non deve sostituire l’importanza di uno stile di vita sano e di una terapia di supporto psicologico.

Il Binge Eating Disorder (BED), un disturbo caratterizzato dalla fame compulsiva, potrebbe beneficiare significativamente degli agonisti del GLP-1. Ci sono indicazioni che suggeriscono che questi farmaci possano agire sui centri nervosi che regolano la fame e la sazietà, migliorando il controllo del peso e del comportamento alimentare. La ricerca clinica attuale si concentra sull’efficacia a lungo termine e sull’importanza dell’aderenza terapeutica, dato che la sospensione della terapia è spesso seguita da un aumento di peso.

Le sfide attualmente in atto includono l’accesso ai trattamenti e la loro prescrivibilità. Al momento, i nuovi farmaci sono limitati ai pazienti diabetici e il loro costo elevato potrebbe essere un ostacolo per molte persone. È essenziale implementare un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti come endocrinologi, nutrizionisti e psicologi per affrontare l’obesità in modo sistemico e completo.

La stigmatizzazione sociale nei confronti delle persone obese rimane un problema significativo. Anna Nelva, Coordinatrice della Commissione Lipidologia e Metabolismo dell’AME, avverte che i pregiudizi possono avere ripercussioni anche nel mondo del lavoro, dove chi soffre di obesità è spesso percepito come mancante di disciplina e organizzazione. “È fondamentale educare la società e il personale sanitario per eliminare questi pregiudizi”, sottolinea.

I pazienti obesi affrontano anche barriere nel ricevere cure appropriate, e il supporto sociale diventa cruciale. Marco Chianelli, Coordinatore Commissione Obesità dell’AME, afferma: “Occorre un cambio di visione e un maggiore coinvolgimento istituzionale per affrontare e gestire l’obesità come una vera e propria malattia”.

Il trattamento dell’obesità richiede un approccio olistico, che consideri non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli psicologici e sociali. Le istituzioni devono unire le forze per promuovere la cultura della salute fin dall’infanzia, incoraggiando stili di vita attivi e una corretta alimentazione. Solo così si potrà affrontare l’emergenza dell’obesità in modo efficace, aiutando milioni di italiani a migliorare la propria qualità di vita.

Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Associazione Medici Endocrinologi (AME).

Non perderti tutte le notizie di salute su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *