Ci sono due fermi per la morte di Emanuele Morganti, il ventenne preso a sprangate e morto dopo due giorni di agonia, a soli 20 anni, per mano di un gruppo di coetanei dopo una lite fuori da una discoteca di Alatri.
I carabinieri hanno fermato due fratelli (di 20 e 27 anni) per il pestaggio mortale con l’accusa di omicidio volontario.
«Sono stati ravvisati indizi gravi nei confronti di due persone che sono state fermate a Roma – ha detto il procuratore -. Sono quelle nei cui confronti alla luce della ricostruzioni ci sono indizi univoci sulla condotta violenta nella fase terminale». Le indagini però proseguono per individuare gli altri componenti del branco.
Gli investigatori pensano che la causa scatenante dell’efferatezza delle aggressioni sia stato un mix di alcol e droga assunto dagli autori. «La vicenda di una gravità spaventosa perchè per motivi banali, una lite per una bevanda, si è arrivati alla morte di un ragazzo innocente e perbene – ha spiegato il procuratore capo -. Tutto nato da un diverbio in discoteca non con un ragazzo albanese».
Cosa è successo dentro e fuori alla discoteca
Sono due fratelli i fermati per l’omicidio di Emanuele. Erano a Roma, a casa di una parente dove hanno tentato di nascondersi. Gli investigatori stanno cercando anche di capire il ruolo del padre dei due e chiarire se fosse sul posto al momento dell’aggressione al giovane.
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