“Assad ha usato armi chimiche” la condanna dell’Onu in un rapporto

0

L’Onu ha presentato un documento in cui sostiene che il governo di Bashar Al Assad avrebbe utilizzato armi chimiche contro la città di Khan Sheikhoun, controllata dall’opposizione.

Si tratta del rapporto del comitato investigativo congiunto tra le Nazioni Unite e l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Nel documento si legge che: “La repubblica araba di Siria è responsabile del rilascio di gas sarin a Khan Sheikhoun del 4 aprile 2017”.

L’attacco risale al 4 aprile scorso

Nell’attacco del 4 aprile scorso, hanno perso la vita più di ottanta persone. Nel rapporto presentato alle Nazioni Unite si legge anche che l’Isis avrebbe usato gas mostarda durante un attacco, avvenuto tra il 15 eil 16 settembre del 2016, alla città siriana di Umm Hawsh.

Dopo la presentazione del dossier, Human Rights Watch ha chiesto l’imposizione di sanzioni contro i responsabili degli attacchi chimici in Siria: “Il Consiglio di Sicurezza deve agire rapidamente imponendo sanzioni contro i soggetti e le entità responsabili di attacchi chimici in Siria”.

“Il rapporto del meccanismo congiunto deve porre fine ai raggiri e alle false teorie che sono state messe in circolazione dal governo siriano – afferma Ole Solvang, vice direttore per le emergenze di Human Rights Watch – Tutti i Paesi hanno interesse a mandare un segnale forte, a chiarire che queste atrocità non saranno tollerate”.

Il presidente siriano nega ogni responsabilità

Il leader siriano Bashar al-Assad ha sempre negato ogni addebito: per l’opposizione siriana la strage è stata provocata da un raid aereo delle forze di siriane, mentre per Damasco e l’alleata Mosca si è trattato di un raid aereo che ha colpito un deposito dei ribelli pieno di munizioni proibite.

Non è ben chiaro se gli esperti delle organizzazioni internazionali abbiano avuto effettivo accesso alla zona dell’attacco, al centro dei combattimenti fra jihadisti e truppe governative, o se invece la ricostruzione sia basata soltanto su testimonianze riportate. Il governo siriano e gli alleati russi, coinvolti nelle operazioni aeree, hanno sempre negato di aver usato i gas, suggerendo invece che le bombe abbiano colpito un deposito di prodotti chimici dei ribelli.

La ricostruzione che accusa Assad si scontra, secondo diversi osservatori, anche con le incongruenze rilevate dai filmati che mostrano i corpi dei bambini uccisi: i cadaveri hanno già perso la rigidità che dovrebbero avere se l’orario dell’attacco e quindi della morte fosse quello indicato nelle ricostruzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *