Salute

Perchè ci si ammala di tumore: le cause nel Dna e nello stile di vita

Stando ai recenti studi condotti sulle cause del tumore da parte di due ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, Cristian Tomassetti e Bert Vogelstein, ad aumentare il rischio di tumori sono fattori come il fumo, lo scarso esercizio fisico e stili di vita erronei.

Il risultato del recente studio di Vogelstein e Tomassetti non diverge molto da un calcolo del Cancer Research Uk, secondo cui il 42% dei casi di tumore si potrebbe evitare seguendo stili di vita salutari.

Il biostatistico e il genetista suscitarono dibattiti, un paio d’anni fa, per uno studio, pubblicato anche sull’autorevole magazine Science, secondo cui il Tumore colpisce per caso e per sfortuna.

La coppia di ricercatori non ha mai assolto fumo e stili di vita errati e, per questo a portato avanti un altro importante studio in merito.

Colpa del Dna

Gli studiosi sono partiti dall’assunto che una cellula diventa tumorale in presenza di almeno due o tre mutazioni nel suo Dna. Una cellula normale, in sostanza, all’improvviso ‘impazzisce’. Ebbene, è stato scoperto che due terzi di tali mutazioni avvengono per errori imprevisti, casualmente, a prescindere dallo stile di vita ed altri fattori.

Vogelstein ha precisato, durante una recente intervista, che la maggioranza delle mutazioni avvengono per caso, anche se si vivesse in un posto dove l’aria è pulitissima e si mangiasse solo cibi sani.

I dati dello studio mostrano che almeno i due terzi delle mutazioni del Dna alla base del cancro non sono dovute all’influenza di fattori ambientali (come il fumo, per esempio) e nemmeno all’ereditarietà (quando cioè un gene di malattia viene trasmesso in famiglia), ma a errori di trascrizione del Dna che avvengono durante la moltiplicazione delle cellule.

«Si sa che si devono evitare fattori ambientali, come il fumo di sigaretta, per ridurre il rischio di andare incontro a un tumore – ha commentato Tomasetti -. Invece non è così risaputo che, ogni volta che una cellula si moltiplica e replica il suo Dna, può commettere errori. E questi errori sono una potenziale fonte di mutazioni cancerogene».

Il caso

L’idea che il cancro dipenda da una sorta di “sfortuna” non è nuova: sempre Volgestein e Tomasetti avevano pubblicato nel 2015 un lavoro, sempre su Science, in cui già sostenevano come la maggior parte dei tumori fosse legata a mutazioni del Dna conseguenti agli errori che si generano durante la moltiplicazione cellulare.

L’incidenza

Adesso, però, i due studiosi americani sono andati più in profondità nelle loro ricerche. Hanno preso in considerazione 32 diversi tipi di cancro, hanno analizzato i dati di 423 Registri di pazienti con neoplasie in 68 Paesi e hanno utilizzato un nuovo modello matematico per analizzare le loro sequenze genetiche. Ecco che cosa hanno dimostrato, per esempio, nel tumore al pancreas.

Perché un cancro si sviluppi è necessaria la presenza di due mutazioni in determinati geni considerati “critici”. E arriviamo al pancreas: quando queste due mutazioni sono presenti nelle cellule neoplastiche, nel 77 per cento dei casi sono dovute a errori nella replicazione del Dna, nel 18 per cento a fattori ambientali, come il fumo, e nel 5 per cento all’ereditarietà. In altri tipi di tumore, come quelli della prostata, del cervello o dell’osso, più del 90 per cento delle mutazioni sono dovute a errori di copiatura del Dna.

Il tumore al polmone, invece, presenta un quadro diverso: il 65 per cento di tutte le mutazioni sono attribuibili a fattori ambientali (principalmente il fumo) e il 35 per cento a errori di copiatura del Dna. Non si riconosce, invece, una familiarità in questo tipo di tumore.

In definitiva, guardando ai 32 tipi di tumore studiati, i ricercatori stimano che il 66 per cento delle mutazioni osservate risultino da errori di copiatura del Dna, il 29 per cento agli stili di vita e all’ambiente e il rimanente 5 per cento all’ereditarietà. Queste percentuali renderebbero conto anche di due altre situazioni.

Del perché certi tumori siano più frequenti in organi dove la replicazione cellulare è più attiva: come l’intestino per esempio, a differenza del cervello dove le cellule praticamente non si riproducono. E del perché l’incidenza di tumori sia correlata all’età.

Redazione

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