Pietanze salate tipiche da mettere a tavola per Pasqua

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La Pasqua è una festa che, per istinto, viene associata alla colomba. Ma è sbagliato pensarlo. Questa celebrazione è caratterizzata da tante pietanze salate tipiche, che variano di regione in regione, accomunate dalla presenza di uova e formaggi. Due elementi tipici della festività.

Ecco alcune delle specialità più pratiche, facili da preparare per un pic nic o semplicemente da donare come goloso regalo di Pasqua.

Casadina salìa – Sardegna

È più nota la sua versione dolce, ma esiste anche una variante salata: casadina salìa. Questa pietanza viene servita come antipasto. Il piatto è formato da un cestino di pasta di semola ripieno di ricotta e altri formaggi, aromatizzato con menta o prezzemolo. Ogni zona della Sardegna ha poi una sua variante, ma di base l’impasto è realizzato con farina di semola e strutto, mentre il ripieno è di ricotta o altri latticini freschi a pasta molle. Una ricetta antica, ispirata ai dolci di formaggio della Grecia classica. Nella sua versione dolce, alla ricotta vengono aggiunte scorze di agrumi e zafferano.

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Casatiello – Campania

Il casatiello è una torta rustica tipica della cucina napoletana. La testimonianza giunge dalla favola La gatta cenerentola di Giambattista Basile, che descrive la tavola imbandita del re: “E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato”.

Il casatiello, che da sempre caratterizza il periodo di Pasqua nel capoluogo campano, ha una pasta lievitata ripiena di formaggio e salumi. Cotta in forno con tanto di uova intere con guscio sulla superficie. La torta rustica riprende tutti gli elementi tipici della primavera, come i formaggi e le uova. 

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Fiadoni – Molise, Abruzzo, Marche

I Fiadoni, chiamati anche casciatellesciarone o fiarone, sono dei piccoli calzoni di pasta ripieni di formaggio di pecora di media stagionatura e salsiccia secca.

Un piatto, prevalentemente, diffuso in Molise, ma è anche una specialità dell’Abruzzo e delle Marche, dove prende il nome di piconi. L’origine del fiadone risale alla seconda metà del ‘500, per mano di Cristoforo di Messisbugo, cuoco italiano attivo nelle corti di Ferrara.

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Impanata pasquale ragusana – Sicilia

L’impanata è un particolare tipo di focaccia diffusa in Sicilia, soprattutto nella zona del ragusano, grazie alla dominazione spagnola. Una ricetta che conosce innumerevoli varianti. La base dell’impanata è la pasta di pane che, per Pasqua, viene farcita con lo stufato di agnello. Il protagonista della ricetta, una carne consumata per celebrare la resurrezione di Cristo. La tradizione prevede che l’agnello sia accompagnato dalla conserva di pomodoro e aromatizzato con erba cipollina.

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Pizza rustica napoletana – Campania

Una specialità della Campania che coniuga dolce e salato: la pizza rustica napoletana. Una torta di pasta frolla ripiena di ricotta, parmigiano, prosciutto cotto, salame e provolone piccante. A racchiudere questi ingredienti è un guscio di pasta sfoglia o dalla brisé, più indicate per i prodotti saporiti. Questo pietanza nasce nella cucina aristocratica dei Borboni. La ricetta faceva parte delle entrate, insieme a pasticci e sartù  e inaugurava i banchetti di festa. La versione più moderna della pizza, così come oggi la conosciamo, appare per la prima volta nella Cucina teorico pratica di Ippolito Cavalcanti, nel 1837.

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Torta (o pizza) al formaggio – Umbria, Marche, Toscana

Una sorta di panettone, soffice e saporito tipico dell’Italia centrale.

È la torta (o crescia) al formaggio: un pane alto, solitamente accompagnato da salumi. Parmigiano e pecorino sono i due latticini presenti nella preparazione. È una torta tipica della tradizione contadina, consumata durante la classica colazione di Pasqua, insieme a uova soda, capocollo e altri salumi.

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Torta Pasqualina – Liguria

Tipica di Genova, la torta Pasqualina è un grande classico che celebra l’arrivo della primavera. I due ingredienti fondamentali sono le uova e il formaggio, che insieme a biete, spinaci ed erbe di campo varie, ricotta compongono il ripieno. Un piatto che conserva un forte legame con la liturgia. Una leggenda popolare narra che in passato le massaie erano solite sovrapporre ben 33 strati di sfoglia, numero scelto per omaggiare l’età di Cristo. Le prime testimonianze di questa pietanza risalgono al XV secolo, conosciuta con il nome di “gattafura”. Oggi è una delle pietanze immancabili del pranzo di Pasqua.

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Turciniuna – Sicilia

Sempre a Ragusa, troviamo i turciniuna: involtini di interiora di agnello avvolte nella coratella e condite con cacio ragusano. In passato, venivano mangiati il sabato sera prima di Pasqua, dopo il rintocco delle campane che annunciava la fine del periodo di digiuno quaresimale. Oggi, la tradizione prevede che i turciniuna si debbano mangiare durante il pranzo del Sabato Santo.

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