Pulizia di precisione: tutti i vantaggi della lavatrice a ultrasuoni

Per ripulire alcune tipologie di oggetti la pulizia deve essere profonda e supportata da tecnologie di ultima generazione. La lavatrice a ultrasuoni nasce già durante la metà del secolo scorso ed è un dispositivo che, ancora oggi, sfrutta queste onde, dalle proprietà meccaniche, che con una frequenza di 20 mila Hertz non possono essere percepite da orecchio umano. 

Tale dispositivo può essere impiegato sia a uso domestico che, soprattutto, professionale per ripulire piccoli oggetti come gioielli e bigiotteria o persino parti di motori di auto. Di sicuro, la priorità sarà scegliere una lavatrice affidabile da rivenditori specializzati nel settore: in tal senso, acquistare una pulitrice ultrasuoni su Rs Components online significa affidarsi a esperti che da anni propongono solo il meglio sul mercato, con in più una vasta gamma di scelta per ogni necessità.

Quando il suono diventa meccanico

Si chiama cavitazione acustica ed è un fenomeno fisico secondo il quale il suono (in questo caso l’ultrasuono) si propaga in un liquido creando delle vere e proprie cavità. Esse costituiscono una fonte di energia e di calore ben canalizzate che vanno a colpire precise zone per rimuovere tracce di sporco o di grasso. 

Il principio è il medesimo secondo il quale, in una lavatrice tradizionale, i panni si muovono nel cestello assieme ad acqua e detergente, ma in questo caso la potenza meccanica della cavitazione ha un’efficacia atta ad eliminare lo sporco su materiali quali metallo, plastica e porcellana.

Come è fatta e come funziona la lavatrice a ultrasuoni

Con dimensioni che vanno da alcuni centimetri al mezzo metro di lunghezza, la lavatrice a ultrasuoni può avere una capacità di oltre 30 litri e quindi contenere parti piuttosto grandi, come componenti di motori, biciclette e persino mazze da golf. All’interno può presentare un cestello nel quale inserire, invece, oggetti più piccoli e delicati e, come una vera lavatrice, ha dei programmi con cui essere regolata, nonché temperatura e durata.

Di solito, è presente almeno un ciclo rapido ma molto efficace denominato de-gas, durante il quale l’aria viene, per l’appunto, eliminata velocemente dal liquido al fine di rimuovere lo sporco in poco tempo. Il lavaggio delicato, invece, è da prediligersi con gli oggetti più fragili, mentre quello a pieno regime è il classico ciclo che si usa per aggredire le macchie più ostinate.

Tutte queste impostazioni sono di solito piuttosto intuitive: i migliori modelli di pulitrice a ultrasuoni presentano display LCD e luci al LED, nonché timer puntuali che indicano quando il lavaggio è terminato. Le versioni più grandi possono persino presentare ruote sulla base per consentire uno spostamento agevole senza bisogno di sollevarle.

Materiali e detergenti dedicati

Per poter sopportare le alte temperature senza mai usurarsi od ossidarsi, le lavatrici a ultrasuoni utilizzano materiali eccellenti come l’acciaio inox: in alcuni casi, infatti, si possono sfiorare gli 80 gradi centigradi e la potenza supportata arrivare a 700/800 watt. Robustezza e resistenza nel tempo a numerosi lavaggi sono quindi caratteristiche imprescindibili per tali dispositivi.

Il liquido detergente che porterà al fenomeno di cavitazione potrà avere composizioni diverse ma, laddove sia indispensabile pulire a fondo, presentare persino una base alcolica per una maggior efficacia. Ovviamente, nonostante l’azione smacchiante, sgrassante e le alte temperature raggiunte, si parla sempre di pulizia profonda e non di sterilizzazione.

Oltre agli usi già citati, quindi, le pulitrici a ultrasuoni possono essere dedicate anche alla detersione di testine di stampa, componenti elettriche o elettroniche, CD, timbri, aerografi e attrezzature di ogni tipo. Ovviamente, si avrà cura di inserire materiali diversi con differenti gradi di sporco separatamente, così da poter dedicare ad ognuno il giusto ciclo di lavaggio.