Scontri e tensioni tra manifestanti e polizia: Belgrado al centro delle proteste.

Proteste Studentesche a Belgrado: Una Notte di Tensione e Scontri
Un Raduno Storico di Studenti e Manifestanti
Belgrado, 28 giugno 2025 – Le strade di Belgrado si sono illuminate avvolte dalla tensione, quando decine di migliaia di studenti e sostenitori della protesta si sono radunati per chiedere elezioni anticipate. In occasione della festività di Vidovdan, un evento simbolico per la Serbia, i partecipanti si sono radunati in Piazza Slavija alle ore 18 per iniziare una marcia che ha attratto l’attenzione di tutto il paese.
L’atmosfera era carica di energia; mentre i manifestanti marciavano, la polizia ha schierato un ingente numero di agenti in tenuta antisommossa attorno agli edifici governativi e al Parlamento. Allo stesso tempo, in un contropresidio, i sostenitori del governo, provenienti da diverse località, hanno occupato il vicino Parco dei Pionieri.
Scontri e Disordini nella Capitale
L’unità di intenti tra i manifestanti ha rapidamente preso una piega drammatica. Dopo un momento di calma iniziale durante i discorsi e le esibizioni, la situazione è degenerata in disordini. Sono esplosi petardi, e i manifestanti hanno lanciato fumogeni e utilizzato spray al peperoncino contro le forze dell’ordine. Le tensioni sono aumentate e, di fronte a cordoni di polizia, i cittadini hanno espresso la loro frustrazione urlando slogan come "Chi state proteggendo?" mentre tentavano di avvicinarsi al cordone di sicurezza.
Le dinamiche della protesta sono cambiate drasticamente quando alcuni gruppi di studenti hanno dichiarato che l’evento non era più stricamente una protesta studentesca, ma aveva assunto una dimensione più ampia. Un gruppo noto come “Studenti in blocco” ha dichiarato su Instagram: “Luce verde – l’ultimatum è scaduto,” scatenando atti di violenza e vandalismo.
La Violenza Escalante e la Risposta della Polizia
La polizia ha risposto rapidamente alla violenza crescente, specialmente dopo che un’ambulanza è passata tra i manifestanti. Le forze dell’ordine hanno utilizzato spray al peperoncino per disperdere la folla in diverse zone, inclusa via Kralja Milana. Mentre gli studenti hanno eretto barricate con materiali lasciati da precedenti proteste, la città ha vissuto notti di caos.
Un attestato del clima di paura è arrivato direttamente dalle parole del presidente serbo, Aleksandar Vucic, che ha anticipato disordini e ha chiesto una condotta contenuta da parte della polizia. “La violenza non sarà tollerata,” ha dichiarato Vucic, mentre le forza dell’ordine cercavano di mantenere la calma.
Fonti ufficiali riportano che almeno sei agenti di polizia sono rimasti feriti durante le violenze, e diversi giornalisti sono stati aggrediti. Un attivista noto ha pubblicato su Twitter: “Questa non è una semplice manifestazione, ma una lotta per la democrazia in Serbia.”
Un’Opinione Divisa tra Studenti e Sostenitori del Governo
Il controverso clima politico ha ulteriormente polarizzato l’opinione pubblica. Mentre i giovani studenti e rappresentanti dell’opposizione hanno invocato proteste pacifiche, i sostenitori del governo hanno ripetutamente accusato l’opposizione di voler instillare il caos. Durante la manifestazione pro-governo, una recinzione imponente ha protetto i sostenitori dal contatto diretto con i manifestanti, alimentando animosità tra le due fazioni. Racconti di aggressioni verbali sono emersi, con alcuni simpatizzanti del governo che lanciavano insulti e bottiglie verso i manifestanti.
Il Futuro e le Prospettive Politiche
La richiesta di elezioni anticipate rimane un grido centrale tra i manifestanti, che hanno sottolineato come la coalizione di Vucic, guidata dal Partito Progressista Serbo (SNS), controlli attualmente 156 dei 250 seggi parlamentari. “Quello che chiediamo è un cambiamento reale. Non ci fermeremo finché non otterremo le elezioni,” ha affermato uno studente leader della protesta.
Il presidente Vucic ha respinto all’epoca le richieste di elezioni anticipate, etichettando le manifestazioni come influenzate da “forze straniere” non meglio specificate. Allo stesso tempo, le autorità locali e gli analisti politici continuano a monitorare la situazione, consapevoli che le prossime settimane potrebbero essere cruciali per il futuro politico della Serbia.
Secondo l’Archivio delle manifestazioni pubbliche, sono stati stimati circa 140.000 partecipanti in Piazza Slavija, un numero significativo che indica l’entità del malcontento popolare.
In questa dinamica di tensione, il futuro della Serbia sembra incerto. Le voci dei giovani, al centro di questa protesta, potrebbero determinare il corso della politica nel Paese nei prossimi mesi.
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