Economia

Scuola: come fare per andare prima in pensione

Pubblicata una doppia Circolare dal Miur nelle ultime ore  riguardanti le diverse opzioni di anticipo pensionistico: per l’opzione donna, la domanda di dimissione deve essere presentata utilizzando la procedura web Polis istanze on line che sarà resa disponibile dal 27 gennaio al 28 febbraio.
I recenti eventi sismici e meteorologici hanno indotto il Miur a prorogare dal 23 gennaio al prossimo 13 febbraio la scadenza per la presentazione della domanda di dimissioni volontarie del personale scolastico attraverso le istanze on line.

La pensione di anzianità, quest’anno, potrà essere concessa ai lavoratori uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e alle lavoratrici con 41 anni e 10 mesi; per quella di vecchiaia, invece, il via libera si realizzerà solo a 66 e 7 mesi di età anagrafica.

L’aspetto economico è quello dolente per chi ha richiesto la pensione anticipata: l’opzione donna, ad esempio, prevede in media un taglio dell’assegno pensionistico anche superiore al 30 per cento e pure l’Ape non è da meno.

Per chi ha almeno 35 anni di anzianità contributiva e oltre 63 anni e 7 mesi, c’è la possibilità di accedere all’Ape volontaria. Ma ad un prezzo a dir poco salato, visto che il lavoratore dovrà restituire per 20 anni, a partire da quando sarebbe dovuto andare in pensione secondo la Legge Fornero, tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo, a seconda della percentuale dell’assegno chiesta.

Secondo i dati Istat nel 2015 risultano essere 16,2 milioni i pensionati, con un calo di 80mila unità rispetto al 2014 e 600mila sul 2008. In base alle prime stime, nel 2017, a lasciare il servizio nelle scuole saranno appena 12mila docenti e 3mila dipendenti Ata e degli 80mila potenziali interessati alla pensione anticipata con l’Ape aderiranno ben pochi.

Sempre oggi, l’Istat ci ha detto, a questo proposito, che la media del reddito pensionistico lordo è di soli 17.323 euro.

I requisiti per andare in pensione nel 2017: dipendenti pubblici

Pensione di vecchiaia

Uomini e donne – nel 2017 con 66 anni e 7 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)

Pensione anticipata

Donne – nel 2017 con 41 anni e 10 mesi di contributi

Uomini – nel 2017 con 42 anni e 10 mesi di contributi

Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari  2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età.

 

Ecco come si calcola la pensione allo stato attuale

Il sistema di calcolo della pensione che si applica alle vecchie generazioni è diverso da quello applicato alle nuove. I lavoratori privati, pubblici e autonomi sono divisi in tre gruppi in base all’anzianità maturata alla data del 31/12/1995:

  • almeno 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo;
  • meno di 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/1995 e contributivo per il periodo successivo;
  • zero contributi al 31/12/1995, l’assegno pensionistico sarà calcolato con il sistema contributivo, che si basa su quanto versato nel corso della vita lavorativa.

Come si richiede la pensione

La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.

La domanda di richiesta della pensione si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto;
  • telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
  • enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.

 

Pensione 2017: termini e modalità di presentazione della domanda

Il personale docente, educativo e ATA a tempo indeterminato può presentare, entro il 20 gennaio 2017, la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie. Lo stesso personale, entro tale data, può presentare domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015.

Sempre entro il termine del 20 gennaio 2017, il personale che abbia presentato la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie o domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015, può revocare la domanda presentata.

Il personale docente, educativo e ATA, inoltre, che non ha raggiunto il limite d’età, con contestuale riconoscimento di diritto alla pensionale, può presentare domanda di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.

L’Amministrazione, entro 30 giorni dalla scadenza delle suddette domande, comunica agli interessati l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accoglimento della domanda di dimissioni nel caso in cui sia in corso un procedimento disciplinare.

Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato. I servizi offerti sono rappresentati dalla compilazione e elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale, domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. È possibile, pertanto, richiedere una consulenza personalizzata attraverso la mail nazionale info@cedan.it, contattare il numero 091 424272 o rivolgersi alle sedi territoriali Anief.

Redazione

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