Potrebbe esserci un altro stop per la delibera per il nuovo stadio della Roma. L’Ente nazionale per la protezione animali ha spedito una lettera a tutti i consiglieri comunali chiedendo di non appoggiare la costruzione dell’impianto sportivo, considerata un devastante intervento sul territorio.
L’Enpa scrive nella lettera firmata dalla consigliera nazionale e responsabile della biodiversità dell’associazione, Annamaria Procacci: “La nostra città ha già pagato un prezzo altissimo alla cementificazione, ha già perso tanta parte delle sue risorse naturali e con esse tanta parte del suo patrimonio di biodiversità. Tor di Valle, l’ansa del Tevere hanno nei secoli hanno conservato la loro vocazione agricola; non casualmente, infatti, il nuovo Piano Regolatore, approvato nel 2008, le aveva salvate, grazie anche alla Carta della Qualità”.
La lettera si conclude così: “Insomma, la Capitale d’Italia di una colata di cemento a Tor di Valle non ha proprio bisogno ed è davvero incomprensibile l’accanimento contro quest’area, con un’opera dannosa, insostenibile che guarda al passato, mentre solo un grande parco fluviale da Castel Giubileo a Tor di Valle può guardare al futuro di Roma”.
Secondo l’ente, la richiesta della costruzione dello stadio non presenta solo problematiche politiche e urbanistiche ma costituisce anche un consumo di suolo e va ad aggredire un’importante oasi di biodiversità. Secondo l’Enpa ci sarebbero criticità anche sull’iter procedurale.
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